“Trump aiutato dai russi”, il tycoon contro la Cia | “Accuse ridicole, i democratici adesso la smettano”

di Redazione

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“Trump aiutato dai russi”, il tycoon contro la Cia | “Accuse ridicole, i democratici adesso la smettano”

| lunedì 12 Dicembre 2016 - 11:36

Donald Trump non ci sta e torna ad alzare la voce contro la Cia che aveva denunciato interferenze russe sulla sua elezione alla Casa Bianca. In un’intervista alla Fox, il presidente eletto ha parlato inoltre di Pechino e dell’accordo climatico di Parigi, che “non deve penalizzare le aziende Usa“.

“Non ci credo, è ridicolo”, ha risposto il tycoon, accusando i democratici di usare questa vicenda come giustificazione per la sconfitta di Hillary Clinton. Il suo transition team aveva ricordato che i dirigenti della Cia “sono gli stessi che avevano accusato falsamente Saddam Hussein di avere armi di distruzione di massa“.

I rapporti con l’Agenzia di intelligence rimangono quindi piuttosto delicati. Ma presto il nuovo capo Mike Pompeo, da lui nominato, potrà “normalizzarla”. Il “Russia gate” ha comunque già creato divisioni tra lui e il suo partito: ”I fatti sono li”’, ha sottolineato il senatore repubblicano John McCain.

Capitolo nomine: “Che io lo scelga o meno come segretario di Stato, Rex Tillerson, presidente e Ceo di Exxon Mobil, è un player di classe mondiale e uno che sa fare affari. Rimanete sintonizzati“, ha poi twittato dopo le indiscrezioni che avrebbe deciso di nominare Tillerson per guidare il dipartimento di Stato.

Il presidente eletto ha minacciato inoltre la Cina di rovesciare la linea seguita per oltre quarant’anni dagli Usa di riconoscere “una sola Cina”. “Non capisco perché dobbiamo essere legati alla politica di ‘una sola Cina’, a meno che non si facciano accordi con la Cina su altre cose, ad esempio il commercio”, ha ammonito criticando la Cina per la sua politica valutaria, le sue attività nel Mar cinese meridionale e per la sua posizione sulla Corea del nord.

Trump ha quindi difeso anche la telefonata “molto cordiale” ricevuta dalla presidente di Taiwan ma criticata da Pechino: “Non voglio che la Cina mi dia ordini”. Sul fronte internazionale Trump ha promesso anche di voler riesaminare meglio l’accordo di Parigi, che non deve mettere gli Usa in una situazione di “svantaggio competitivo con altri Paesi“.

Infine il capitolo conflitto di interessi: “Ho già rifiutato sette accordi con un grande player la scorsa settimana perché pensavo che potessero essere percepiti come un conflitto di interesse”, ha aggiunto. Media ed esperti ritengono tuttavia che per evitare conflitti di interesse Trump dovrebbe vendere o cedere il suo impero ad un blind trust senza la partecipazione dei figli.

 

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