Ammonta ad almeno 52 civili il bilancio delle vittime, tra cui donne e bambini, dei raid aerei condotti dall’aviazione irachena su una città controllata dai jihadisti dello Stato islamico al confine con la Siria. Secondo quanto riferito da fonti militari ad Al Jazeera, i bombardamenti hanno colpito per errore un mercato e un gruppo di civili che era in attesa di ricevere lo stipendio.
Intanto preoccupano i dati sulla minaccia terroristica in Europa. Sembra infatti che circa un terzo dei 5mila foreign fighter europei che si stima siano andati a combattere in Siria e in Iraq nelle file dello Stato islamico, sia rientrato in Europa e alcuni di loro potrebbero aver ricevuto l’ordine di mettere a segno attacchi.
Lo si legge in un rapporto dell’Ue, visionato dalla France Presse, che sarà presentato venerdì ai ministri dell’Interno europei a Bruxelles. Anche il ministro dell’Interno della Tunisia, He’di Majdoub, a margine della Conferenza dei capi delle forze di polizia dei paesi arabi in svolgimento a Tunisi, ha evidenziato il pericolo costituito dal ritorno dei jihadisti dalle zone di conflitto.
Secondo il ministro, le cellule dormienti presenti nei vari paesi potrebbero giovarsi del ritorno nei singoli paesi di questi terroristi, ”che ormai possiedono un’eccellente preparazione per quanto riguarda la pianificazione e l’esecuzione di operazioni terroristiche di qualità”.