“È inconcepibile indire elezioni prima che le leggi elettorali di Camera e Senato vengano rese tra loro omogenee”. Secondo indiscrezioni dell’Huffington Post sarebbe questa la posizione del Colle sui possibili scenari post-dimissioni di Renzi: “Il risultato del referendum ha confermato un Parlamento con due Camere, regolate da due leggi elettorali profondamente differenti, l’una del tutto proporzionale, l’altra fortemente maggioritaria con forti rischi di effetti incompatibili rispetto all’esigenza di governabilità”.
Per il Colle quindi “una nuova legge elettorale e dunque un governo che assicuri una transizione ordinata, nel rispetto della sovranità del Parlamento, sarebbe innanzitutto una soluzione obbligata prima che buon senso“. In attesa della sentenza della Consulta: “Ovvie ragioni di correttezza istituzionale richiedono prima di andare a nuove elezioni di attendere le conclusioni di quel giudizio il cui esito non è ovviamente prevedibile”.
Dal canto suo il premier Renzi, secondo fonti di maggioranza, nella direzione del Pd di mercoledì indicherà un bivio: o un governo di responsabilità nazionale con la più ampia partecipazione delle forze politiche per affrontare le scadenze del Paese o le elezioni. Il Pd, infatti, vuole evitare un esecutivo “bersaglio” delle opposizioni che chiedono urne anticipate a gran voce.