Il peggio non è ancora alle spalle per il capitano della Lazio Senad Lulic. La Procura federale della Figc, guidata dall’ex prefetto Giuseppe Pecoraro, ha infatti aperto un procedimento sulle frasi di stampo razzista pronunciate dal difensore nei confronti del romanista Antonio Rudiger subito dopo la conclusione del derby.
Rudiger, padre tedesco e madre della Sierra Leone, fu apostrofato così ai microfoni di Mediaset Premium. “La sua provocazione dopo il gol? Lui già parlava prima della partita. Due anni fa a Stoccarda vendeva calzini e cinture e adesso alla Roma fa il fenomeno. Non è colpa sua, è colpa di quelli che stanno intorno a lui e che fanno crescere un ragazzo maleducato”.
“Lasciamo stare queste provocazioni che capiteranno anche in futuro“. Uno sfogo da cui subito la Lazio si era dissociata, attraverso il portavoce Arturo Diaconale, anche a nome del giocatore che però subito dopo in zona mista, a precisa domanda dei cronisti, aveva rincarato la dose: “Chiedere scusa? No, lasciamo stare. Frase razzista? No, anche noi bianchi vendiamo calzini”.
A mente fredda “mi rendo conto di aver risposto ad una provocazione con un’altra provocazione. Provengo da un paese che conosce le tragedie causate dai pregiudizi etnici. Per questo mi dispiace di essermi fatto prendere dalla tensione del dopo derby e di essermi espresso in maniera infelice”, aveva poi scritto Lulic sul profilo Facebook