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Manovra, i capigruppo hanno trovato l’accordo | Domani la fiducia, alle 14.30 la prima chiama

Sulla legge di Bilancio verrà posta la fiducia. Dalla riunione dei capigruppo è emerso infatti come l’esecutivo punti ad arrivare al voto in Senato entro mercoledì sera. Le dichiarazioni di voto cominceranno alle 12 e la prima chiama è prevista per le 14.30.

Alla notizia del congelamento delle dimissioni di Matteo Renzi per approvare la manovra e alla dichiarazione di Alfano nella quale si intravede l’ipotesi di una ‘fiducia tecnica’ per arrivare ad un voto nel prossimo mese di febbraio, le opposizioni sono insorte.

Per il ministro dell’Interno, infatti, la legislatura ormai “volge al termine” e “fare un nuovo governo è molto difficile”. Si può andare al voto con l’Italicum alla Camera e con il consultellum al Senato, e se la Consulta si pronuncia in tempo, si può andare a votare con due consultellum.

A dire seccamente No è Forza Italia attraverso una nota congiunta i capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera, Paolo Romani e Renato Brunetta.”Le strane ipotesi che circolano su un possibile congelamento della crisi del governo Renzi, con l’approvazione accelerata della legge di bilancio grazie addirittura a cosiddette “fiducie tecniche”, sono del tutto impraticabili. Il No al Referendum è un voto di sfiducia a Renzi e alla sua attività di governo nel suo complesso”.

Non siamo disposti a sostenere nessun governo che tiri a campare – ribadisce il leader della Lega Matteo Salvini in una conferenza stampa – ma siamo disposti a votare con qualsiasi legge elettorale la Consulta ci permetterà di fare”. “Ci sconcerta il totonomine per il premier di queste ore – continua. È di pessimo gusto. Vuol dire fregarsene di quello hanno scelto gli italiani ieri, che vogliono tornare al voto”.

Tuona la Lega e anche il M5S. “Non ci sono le basi per l’approvazione rapida della legge di bilancio al Senato a meno che il governo non elimini immediatamente tutte le marchette pre-elettorali”, scrivono i presidenti dei gruppi parlamentari leghisti Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio in una nota. Per il senatore M5S Vito Crimi: “Se la legge di Bilancio dovesse essere blindata scongeliamo il più presto possibile Renzi”.

Per Giorgio Santini, capogruppo Pd in commissione Bilancio del Senato: “Tecnicamente se non presentano emendamenti basta un voto in Aula anche senza fiducia; è escluso che la manovra si riapra”.

Intanto in una nota congiunta i parlamentari dell’Udc assieme al segretario nazionale Lorenzo Cesa, fanno sapere che “l’idea di far precipitare il Paese verso il voto appare più il segno di una reazione emotiva che un disegno politico utile all’Italia. Su questo punto si segna l’ultima differenza nei confronti di Alfano. L’esperienza di Ap, forse mai decollata, si conclude qui con lo scioglimento dei gruppi e la ripresa di autonome presenze parlamentari”.

Secondo Silvio Berlusconispetta al Partito Democratico dare vita ad un nuovo governo con il compito di mettere in sicurezza i conti pubblici con l’approvazione della legge di bilancio e soprattutto di consentire al Parlamento l’approvazione di una nuova legge elettorale basata su criteri che garantiscano la effettiva corrispondenza tra la maggioranza parlamentare e la maggioranza espressa dagli elettori”.

“Abbiamo fiducia nel ruolo di garante del Capo dello Stato che vigilerà certamente su questa fase delicata con equilibrio e imparzialità – ha detto il leader di FI. Siamo certi che il Presidente della Repubblica saprà individuare la soluzione più corretta per assicurare agli italiani in tempi brevi la possibilità di votare e di scegliere finalmente, dopo tre governi non eletti, il governo a cui intendono affidare la guida del Paese”.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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