Sale ancora il bilancio delle vittime dell’incendio scoppiato durante un rave ad Oakland, in California. I morti accertati sono 36, ma le ricerche continuano fra le macerie. Finora le vittime identificate sono undici. Le fiamme sono divampate, per cause ancora da definire, al secondo piano del locale.
“Non so quanta gente troveremo ancora. Non abbiamo idea di quante persone fossero nell’edificio l’altra notte. Ci aspettiamo il peggio e speriamo per il meglio”, ha detto ai giornalisti il sergente Ray Kelly, della contea di Alameda. Secondo i vigili del fuoco, il magazzino non possedeva né dei sensori di fumo né un sistema antincendio.
Tra i morti “ci sono adolescenti, giovani adulti e persone nella trentina”, ha detto il sergente Ray Kelly, precisando che ci sono vittime di “17 anni o forse ancor più giovani”. Alcune persone rimaste uccise sono straniere ed è in corso il processo per contattare le loro ambasciate: “Sono Paesi di Europa e Asia”, ha aggiunto.
Per identificare le vittime sarà necessario il test del Dna, ha sottolineato Kelly. La sindaca, Libby Schaaf, ha intanto affermato che è stata attivata una squadra d’indagine, ma che per ora “è troppo presto per avere sospetti su che cosa abbia causato le fiamme”, mentre “ci sono molti testimoni da ascoltare“.