La Guardia di Finanza di Caserta ha fatto luce su nuove, gravissime violazioni relative allo smaltimento di rifiuti industriali nella cosiddetta “Terra dei Fuochi “. I controlli effettuati dai finanzieri di Aversa nel mese di novembre, hanno consentito di individuare complessivamente 24 lavoratori in “nero” e di porre sotto sequestro quattro laboratori.
In alcuni casi è stato appurato il mancato rispetto della normativa sulla sicurezza e salute negli ambienti di lavoro. A Lusciano, in un calzaturificio, i finanzieri hanno individuato un locale abusivamente edificato usato per l’assemblaggio delle calzature tramite l’utilizzo di colle e solventi altamente tossici, in assenza dei necessari sistemi di aerazione e filtraggio.
All’interno di tale locale sono stati poi trovati due lavoratori irregolarmente assunti . “La titolare dell’azienda, un’italiana di Aversa (S.C. di anni 52), è stata deferita all’autorità giudiziaria mentre i locali e le attrezzature industriali utilizzate per la produzione sono stati posti sotto sequestro”.
A Sant’Arpino , invece, nei locali di un’azienda operante nel settore del confezionamento di abiti da uomo gestita da un cittadino pakistano domiciliato a Casandrino (NA) (A.R. di anni 58), dei 31 lavoratori identificati al momento dell’intervento ben 16 erano “in nero”.
Anche in questa circostanza sono emerse irregolarità nello smaltimento dei rifiuti industriali, nonché violazioni alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e pertanto l’azienda, composta da un locale di 400 mq, è stata sottoposta a sequestro penale.
Altre due fabbriche di abbigliamento ricavate in locali di pertinenza di un condominio composto da civili abitazioni, sono state individuate sempre a Sant’Arpino e gestite da altri due cittadini pakistani (A.W. di anni 30 e H.S. di anni 43) residenti in Sant’Arpino (CE) e Grumo Nevano (NA). Lavoravano sulle macchine cucitrici e stiratrici 6 lavoratori totalmente “in nero” .