Le due studentesse della facoltà di Chimica della Statale di Milano, Alessandra Covezzi e Flavia Roncalli, sono entrambe state uccise dal meningococco di tipo C. Secondo Giorgio Ciconali, responsabile dell’Igiene Pubblica della Ats Metropolitana, occorre capire se i batteri della stessa famiglia sono “gemelli e quindi identici o diversi”.
L’Agenzia per la Tutela della Salute (Ats) ha disposto la vaccinazione per le 140 persone giunte a contatto con le studentesse morte di meningite all’università statale di Milano (l’ultimo decesso nei giorni scorsi): inizialmente per loro era stata disposta la semplice profilassi antibiotica.
La situazione viene esposta dal responsabile dell’Igiene Pubblica della Ats Metropolitana, Giorgio Ciconali, che invita alla calma: “In questo momento storico non bisogna farsi prendere dal panico, con calma tutti si metteranno in fila, anche se purtroppo c’è sempre una grossa richiesta quando succedono queste tragedie. La vaccinazione è una fase diversa della profilassi (che si attua poche ore dopo il decesso), facendo la vaccinazione ci si toglie a prescindere il peso della malattia in qualsiasi momento”.
“Ovviamente – prosegue Ciconali – è scontato ci sia un portatore: tutti i casi derivano dal fatto che l’uomo è portatore, il 15% della popolazione è portatore sano della malattia, ma ancora non si sa perché questo meningocco si arrabbi e dia la malattia. Inoltre potrebbero esserci due portatori diversi e lo sapremo solo confrontando i due batteri. Il pensiero è dare una maggior protezione a questi ragazzi avendo avuto due casi nello stesso luogo; in attesa degli sviluppi degli esami batteriologici, si è pensato a una vaccinazione gratuita e sollecita”.