Martina Rossi, la studentessa precipitata cinque anni fa dal balcone di un albergo a Palma di Maiorca non si suicidò come venne detto nel 2011.
Il procuratore di Arezzo, secondo quanto riporta ‘Repubblica’ ha firmato l’avviso di chiusura indagine per i due giovani aretini accusati della morte della ragazza come conseguenza di altro reato e di tentata violenza sessuale.
Nel 2012 le indagini vennero riaperte sotto insistenza dei genitori di Martina che non accettavano la versione della polizia spagnola secondo la quale la ragazza, sotto effetto di stupefacenti, era caduta dal balcone.
Il 7 febbraio 2012 Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, due ventenni aretini conosciuti a Palma da Martina e dalla amiche durante la vacanza, furono convocati in qualità di testimoni. Incuranti delle microspie piazzate dagli investigatori nella saletta, i due iniziarono a parlare e a scambiare confidenze giudicate ‘compromettenti’ circa un presunto tentativo di violenza sessuale di cui nessuno al momento aveva parlato.
I due ragazzi vennero immediatamente indagati per “omicidio colposo, omissione di soccorso e tentata violenza sessuale”. Così il caso passò da Genova ad Arezzo. Adesso è arrivata l’ipotesi finale a chiusura dell’indagine.