Una Plaza de la Revolucion gremita sino all’inverosimile ha dato l’ultimo addio al suo “lider maximo” Fidel Castro. “Cuba es Fidel”, hanno ricordato i cubani a partire alle 19 ora locale, mentre su due grandi maxischermi scorrevano le immagini di Fidel e partiva l’inno cubano per l’inizio della cerimonia alla presenza del fratello Raul e di altri leader sudamericani.
“Fidel è il nostro leader storico della rivoluzione, colui che ha fatto sì che Cuba non sia colonia di nessun impero”, si ascolta dall’imponente palco allestito sotto il memoriale per José Martí. Presenti anche leader europei, come il primo ministro greco Alexis Tsipras: “La Grecia, come Cuba, si è alzata contro avversari potenti”.
Tsipras ha definito Fidel “simbolo di luce e di indipendenza. I valori di Cuba sono vicini ai nostri. Per noi in Europa è difficile capire cosa avete passato: noi abbiamo la logica inumana del libero mercato e del neoliberismo”. A precederlo sul placo di Plaza de la Revolucion il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, che elogia l’opera di Fidel.
Secondo Zuma, Fidel ha aiutato l’Africa “senza volere nè diamanti nè petrolio. Fidel era un combattente che credeva che i poveri dovessero vivere in dignitò. Per questo la rivoluzione cubana continua a ispirare il mondo”. Ma è stato il presidente Raul Castro ad essere accolto dall’ovazione più fragorosa.
Castro ha ringraziato “per la solidarietà e il rispetto mostrati da tutto il mondo” ricordando poi il fratello Fidel, le cui “parole risuonano ancora in questa piazza”.
Foto da Twitter.