Si continua a indagare sul disastro aereo in Colombia, dove ieri un aereo con a bordo la squadra brasiliana dello Chapecoense è precipitato causando la morte di 71 persone.
Fondamentale ora il recupero delle scatole nere per chiarire la dinamica dell’accaduto: secondo un primo comunicato si sarebbe trattato di un guasto elettrico sul BA Avro RJ85 della LaMia Airlines (matricola TT2933 – 17 anni di servizio).
Si ipotizzano però anche anomalie nella gestione del carburante, di cui non sembra esserci traccia sul luogo del disastro (negli attimi precedenti lo schianto il pilota avrebbe dato l’allarme che il carburante era esaurito, oltre a presentare problemi di natura elettrica alla strumentazione).
Nel frattempo si continua a pregare ed assistere i sei superstiti dell’incidente, tra cui tre giocatori della Chapecoense che versano in gravi condizioni: al portiere Jackson Follmann è stata amputata la gamba destra e si trova in terapia intensiva.
Alan Ruschel, terzino sinistro dei brasiliani rischia la paralisi: ha una “frattura della 10ª vertebra e di una lesione spinale. Infine il giocatore Neto, che è stato ritrovato per ultimo da un poliziotto tra le lamiere, ha un trauma e fratture esposte degli arti.
Tra i superstiti ci sono anche la giornalista Rafael Henezl, la hostess Ximena Suarez e l’assistente di volo Erwin Tumiri che ha raccontato: “Mi sono salvato perché ho seguito il protocollo di emergenza. Mi sono sistemato una valigia tra le gambe e poi mi sono messo in posizione fetale”. Sopravvissuto per una pura casualità anche l’ex Fiorentina Edmundo, rimasto a terra per un problema in famiglia, mentre a perdere la vita è stato il collega Mario Sergio, ex ala sinistra di Fluminense, Botafogo e Palmeiras.