L’Italia del rugby spreca tante occasioni e alla fine è Tonga ad imporsi nel test match dello stadio Euganeo di Padova per 17-19, con un calcio di punizione all’ultimo secondo degli ospiti.
Gli azzurri sono stati a lungo superiori sul piano del gioco ma non altrettanto capaci di concretizzare le occasioni create, calando alla distanza sul piano fisico contro i giocatori isolani, capaci di mettere sotto pressione l’Italia nei nostri 22 negli ultimi venti minuti di gara.
Dopo una prima ondata tongana, l’Italia sposta subito la gara sul fronte del gioco tattico al piede permettendo di guadagnare campo ed entrare nei 22 avversari: al 12′ la cassaforte da rimessa laterale propizia un calcio di punizione: l’Italia insiste da fase statica, Cittadini esce dalla maul, sfonda il placcatore diretto e va a schiacciare alla bandierina; Canna dall’angolo trasforma. 7-0 Italia.
Al 17′ p.t. grande presa a una mano di Fuser in rimessa laterale e azione personale da prima fase di Bronzini, che arriva a 5 metri dalla meta, ma Van Schalkwyk non riesce a controllare il riciclo. Dopo la pausa per l’infortunio di Koloamatangi (uscito in barella e immobilizzato), Tonga prova reagire con un’azione multi-fase che vede l’Italia arretrare nei propri 22 metri, poi un placcaggio pericoloso di Mapapalangi costa un cartellino giallo per Tonga (che rimane in 14 per i successi 10 minuti).
L’Italia non piazza un calcio di punizione e spreca con un in-avanti una maul da rimessa laterale a 5 metri dalla meta al 28′, con gli ospiti che a 7 minuti dall’intervallo accorciano le distanze su punizione: 7 – 3 Italia. Gli azzurri arrivano ancora una volta vicino alla linea di meta, ma commettono un’altra infrazione (ostruzione nella formazione della cassaforte). Tonga insiste nel finale di tempo sulla nostra linea di meta: gli azzurri finiscono in 14 (cartellino giallo a Panico), ma resistono strenuamente e difendono il punteggio all’intervallo.
La ripresa si riapre sempre con la pressione tongana, che attacca gli azzurri (ancora in 14 nei primi minuti) nella nostra metà campo e si procura un calcio di punizione dai circa 40 metri, che centra i pali. 7 – 6 Italia. All’11’ del secondo tempo, l’Italia è impreparata su un incrocio tongano, con Piutau che va a schiacciare in meta e firma il sorpasso ospite; la meta viene trasformata: 7 – 13 per Tonga, con l’Italia che sembra in affanno adesso.
La reazione, però, è immediata: Luke Mclean scavalca la difesa con un calcetto e serve Tommaso Allan (appena entrato) tutto solo sulla sinistra, che va a schiacciare in mezzo ai pali e trasforma la meta; 14 – 13 Italia. Gli azzurri provano a marcare nuovamente dopo una serie di raccogli e vai, ma Tonga si salva con un turnover sulla cassaforte italiana. Bisegni viene portato in rimessa laterale a 1 metro dalla meta, dopo essere stato servito splendidamente da Venditti su un attacco 3 contro 2 Italia: l’Italia prova a chiudere il match.
Gori sbaglia l’up-under e concede il contropiede tongano: dopo diverse fasi è Minto (poi costretto a uscire a 10′ dal termine) a forzare il tenuto, che permette all’Italia di recuperar palla e far respirare gli azzurri, che però non riescono più a impostare l’azione e con il raccogli e vai perde terreno. A 9′ dal termine Tonga sfonda nuovamente e arriva a un metro dalla linea di meta con il vantaggio (fallo di Allan che vale il cartellino giallo, inferiorità fino a fine gara): Tonga piazza il calcio e firma il sorpasso (14 – 16).
Padovani riesce a portarci nei 22 avversari, con un calcio lungo che rimbalza sul campo e non viene controllato da Tonga che concede rimessa: Tonga disassa la maul azzurra, ma l’Italia si procura una punizione centrale in ruck. Padovani segna e ci riporta avanti di 1 punto a 2 minuti dal termine. Poi la beffa finale: punizione Tonga per fallo in ruck: il pallone centra i pali. La beffa è servita.