Palermo, sequestro di beni ad un capo mafia |Sigilli ad una macelleria alla ‘Marinella’ VIDEO

di Redazione

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Palermo, sequestro di beni ad un capo mafia |Sigilli ad una macelleria alla ‘Marinella’ VIDEO

| giovedì 24 Novembre 2016 - 09:01

La Polizia di Stato ha sequestrato beni per un valore complessivo di circa 200 mila euro, nei confronti del pregiudicato palermitano Gaetano Ciaramitaro, classe 1969.

Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione ha disposto il sequestro di un’attività commerciale attiva nel campo della commercializzazione della carne, con insegna ‘Macelleria Toni Ciaramitaro’, ubicata nel quartiere della ‘Marinella’ in via Emilio Salgari 5.

Ciaramitaro, capo mafia della borgata ‘Marinella’, è dedito ad attività delittuose;tra i precedenti penali, furto, resistenza a Pubblico ufficiale, ricettazione, rapina aggravata, truffa aggravata, detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.

Il 23 giugno 2014 è stato arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia denominata ‘Apocalisse’, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso e detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.

Era emerso come Ciaramitaro fosse a capo della famiglia mafiosa del quartiere della Marinella, organizzando, gestendo e coordinando per essa le attività estorsive e curando, in particolare, anche il reinvestimento del denaro frutto delle illecite attività. È stato, tra l’altro documentato, come partecipasse ad incontri e riunioni, anche in luoghi riservati, con altri membri dell’organizzazione mafiosa, in particolare con Vito Galatolo della famiglia mafiosa dell’Acquasanta, con Onofrio Terracchio e Paolo Lo Iacono della famiglia mafiosa di Pallavicino – Zen.

Con il figlio Antonino, anch’esso arrestato nella medesima operazione, ha, inoltre, coordinato e gestito il traffico di stupefacenti nel quartiere di sua competenza.

Gaetano Ciaramitaro era stato condannato alla pena di 10 di reclusione.

Anche il figlio, Antonino, formale intestatario dell’attività commerciale, oggi sotto sequestro, nonostante la giovanissima età, risulta gravato da numerosi precedenti penali. Recentemente, sempre nell’ambito dell’operazione ‘Apocalisse’, è stato condannato dal G.I.P. del Tribunale di Palermo alla pena di 6 anni di reclusione, perché riconosciuto colpevole del reato di produzione e traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dall’aver agevolato l’organizzazione mafiosa.

 

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