In Emilia Romagna, per poter frequentare gli asili, tutti i bambini dovranno essere vaccinati. Così ha stabilito una legge regionale approvata dall’Assemblea legislativa. La riforma dei servizi educativi per la prima infanzia ridisegna i servizi 0-3 anni, ma soprattutto introduce l’obbligo di somministrare ai bambini l’antipolio, l’antidifterica, l’antitetanica e l’antiepatite B.
L’articolo della legge è stato votato da Pd, Sel, Fdi, Fi, con il voto contrario del M5s (astenuta la Lega Nord). Per il governatore Stefano Bonaccini “la nostra legge è a tutela della salute pubblica, cioè delle nostre comunità, e soprattutto dei bambini più deboli, quelli che per motivi di salute, immunodepressi o con gravi patologie croniche, non possono essere vaccinati e che sono quindi più esposti a contagi”.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, da parte sua plaude “all’iniziativa della Regione Emilia-Romagna”, nel sottolineare che “tutelare la salute pubblica è il nostro grande obiettivo. Dobbiamo dare ascolto alla scienza: i vaccini rappresentano lo strumento più importante di prevenzione”.
Ma s sollevare dubbi sulla costituzionalità della norma è però il Codacons, secondo cui se la legge “verrà messa in pratica porterà a una raffica di denunce contro gli asili nido”. Il rischio concreto è l’accusa di abuso in atti d’ufficio e violenza privata. Dure anche le critiche da parte del M5s.
Per il consigliere regionale grillino Raffaella Sensoli: “Nessuno si è mai sognato di mettere in discussione l’utilità dei vaccini, le nostre critiche riguardano soprattutto il metodo con il quale si vuole portare avanti questa obbligatorietà che non farà altro che allontanare ancor di più quei genitori che oggi, a causa anche della scarsa informazione, continuano a non voler vaccinare i propri figli. La coercizione non era e non è la strada giusta“.
In Emilia Romagna, la percentuale di bambini vaccinati è scesa al di sotto del livello di sicurezza del 95%. Per questo, ha spiegato Bonaccini, la Giunta ha deciso che “la salute delle persone va garantita e protetta, non lasciata a improbabili convinzioni o, per usare le recenti parole sui vaccini del presidente Repubblica, Mattarella, a sconsiderate affermazioni prive di fondamento”.