Giampiero Ventura ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa a chiusura dello stage della Nazionale di calcio, a cui hanno preso parte tanti giovani della Serie A.
Un’esperienza che Ventura giudica estremamente positiva: “Dopo 48 ore scarse dare un giudizio è impossibile, ma credo che la strada sia quella giusta, lo deduco da quello che hanno fatto in questi due giorni. Lunedì sera non sentivi volare una mosca, oggi parlavano e scherzavano a tavola. Abbiamo cercato di dare dei concetti, ci siamo impostati dal punto di vista tattico. Molti nelle loro squadre hanno atteggiamenti diversi, ma si sono calati benissimo nella parte. In due allenamenti e mezzo avevano già l’atteggiamento di squadra, con pregi e difetti, ma erano squadra“.
Non mancano però le critiche all’atteggiamento dei club di Serie A: “Rimango dell’idea che se i calciatori facessero bene le società ci manderebbero volentieri i loro. Chiedere tre giorni con Barzagli e Bonucci mi sembra fuori luogo. Vedere Udinese-Napoli e un solo italiano su ventidue… non c’è mai stata una cosa del genere. Ci possiamo lamentare che c’è poco, ma è inutile avere giovani potenzialmente validi se poi non li fai giocare. Ho trovato presidenti che mi incentivavano a farlo. Dico quasi tutti, ma questa è la differenza fra il dire e il fare”.
E Balotelli? “Non è da stage, ha fatto un Mondiale. Da qui a marzo, c’è tutto il tempo che vogliamo. Potrò fare un salto per vederlo di persona. Lui non è un ragazzo, è un calciatore che è o al di qua o al di là della linea: o è un campione o ha perso continuità”.