In Europa l’inquinamento atmosferico resta il principale fattore ambientale di rischio per la salute umana. Lo rivela L’agenzia europea per l’ambiente nel suo rapporto “Qualità dell’aria in Europa 2016” secondo il quale lo smog abbassa la qualità della vita nel continente ed è la causa stimata di 467mila morti premature l’anno.
I dati si riferiscono a un monitoraggio di polveri sottili (Pm2,5 e Pm10), biossido di azoto (NO2) e ozono troposferico (O3) nell’aria dal 2000 al 2014 in oltre 400 città europee. L’esposizione a NO2 e O3, in particolare, è considerata responsabile rispettivamente di 71mila e 17mila morti premature in Europa.
“La riduzione delle emissioni inquinanti ha portato a miglioramenti nella qualità dell’aria in Europa, ma non abbastanza per evitare danni inaccettabili all’uomo e all’ambiente”, ha detto Hans Bruyninckx, direttore dell’Eea. “Abbiamo bisogno di affrontare alla radice le cause dell’inquinamento atmosferico, che richiede una trasformazione fondamentale e innovativa dei nostri sistemi nell’ambito della mobilità, dell’energia e dell’alimentazione”, ha aggiunto.
E intanto il presidente eletto degli Usa Donald Trump frena sulla possibile “uscita” del suo Paese dall’accordo di Parigi. “Penso che i cambiamenti climatici siano legati in qualche modo all’attività degli uomini, c’è una correlazione. Bisogna vedere quanto questo costerà alle nostre imprese. Affronteremo la questione senza pregiudizi”.