“Se il referendum venisse vinto dal Sì e il voto dei cittadini italiani all’estero dovesse rivelarsi determinante, allora impugneremo questa consultazione”. È questa la promessa/minaccia del presidente del Comitato per il No, Alessandro Pace. Il ricorso verrebbe presentato all’ufficio centrale del referendum (organo giurisdizionale) e davanti alla Consulta.
Per Pace, infatti, “il voto è personale, libero e segreto”. “Il modo con cui si vota all’estero non garantisce la segretezza, visto che la scheda arriva con una busta e l’esperienza ha già dimostrato che questa può essere manipolata. Il ricorso deciso collegialmente è una nostra ulteriore risorsa“.
“Noi faremo campagna referendaria con il sorriso sulle labbra – ha subito ribattuto il premier Matteo Renzi – Noi andiamo nel merito del referendum, loro no. Perché se si entra nel merito non ce n’è per nessuno, loro ora tentano di buttarla in rissa, quindi calma e gesso”.
Quindi l’attacco frontale, duro, del M5S sul blog di Beppe Grillo: “Renzi ha una paura fottuta del voto del 4 dicembre. Si comporta come una scrofa ferita che attacca chiunque veda. Ormai non argomenta, si dedica all’insulto gratuito e alla menzogna sistematica. De Luca? La Costituzione non è un piatto di fritture”.