Blitz anticorruzione dei carabinieri di Palermo. In manette è finito consulente regionale per le energie rinnovabili, coinvolto nell’inchiesta un dirigente dell’Assessorato Regionale all’Energia con l’accusa di corruzione in concorso. Le indagini hanno consentito di documentare la condotta corruttiva posta in essere da Vincenzo Salvatore Sucato e Salvatore Rando.
Quest’ultimo, dietro pagamento di una tangente di 7 mila euro, avrebbe rilasciato un decreto autorizzativo in sanatoria per collegare, alla linea elettrica nazionale, un impianto fotovoltaico nel Comune di Ragusa. Senza questo decreto, il GSE S.p.a. (Gestore di Servizi Energetici S.P.A.) non avrebbe potuto erogare gli incentivi previsti dalla legge.
Nell’ambito del medesimo procedimento, “è inoltre indagato l’amministratore delegato che sarebbe il mandante della condotta corruttiva posta in essere da Sucato nei confronti del dirigente regionale. A seguito delle perquisizioni all’Assessorato all’Energia, nella sede di Roma della società, nonché presso le abitazioni di tutti gli indagati, è stata rinvenuta documentazione pertinente al reato.
In particolare, “all’interno dell’azienda è stata reperita la bozza del decreto inviata da Rando affinché venisse modificata secondo i desiderata dei vertici della società”. Il gip ha disposto gli arresti domiciliari di Sucato e la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio del dirigente Rando.
Nei confronti della società produttrice di energia rinnovabile, verrà invece attivato il procedimento “durante il quale verrà valutata l’applicazione della misura interdittiva cautelare della esclusione per un anno da ogni tipo di finanziamento, agevolazione e contributo pubblico in relazione agli impianti fotovoltaici situati nel territorio della Regione Siciliana”.