Non si ferma l’ondata di violenza a Milano. Dopo gli ultimi inquietanti fatti di cronaca che avevano portato il sindaco Sala a richiedere l’intervento dell’esercito, si registra una nuova rissa con spargimento di sangue tra stranieri. Questa volta in piazza Città di Lombardia, sotto la nuova sede della Regione.
Due giovani filippini sono stati accoltellati e ricoverati, ma non sono in pericolo di vita. Lo riporta il giornale online Milano Today. A dare l’allarme sono state le guardie giurate che presidiano la sede della Regione e che hanno assistito alla rissa dalle telecamere di sorveglianza. Cinque persone arrestate.
Sembra che un gruppo di ragazzi, fermi davanti alla sede regionale, si sia scontrato con un altro gruppo, tutti di nazionalità filippina. Uno dei ragazzi è caduto a terra ferito, un diciottenne, colpito da due coltellate: una sul petto e l’altra sulla schiena. È grave, ma non dovrebbe essere in pericolo di vita.
Meno di venti minuti dopo, il personale del 118 ha soccorso sulla banchina della metropolitana M2, in Stazione Centrale: un ragazzo sedicenne, anche lui accoltellato forse mentre cercava di fuggire dagli avversari. I suoi amici lo avrebbero portato fino alla metropolitana per poi lasciarlo lì in attesa dei soccorsi. È stato colpito alla gola.
In metropolitana i carabinieri hanno arrestato altri cinque protagonisti della vicenda. Tutto questo nel giorno dell’arrivo a Milano del ministro dell’Interno Angelino Alfano per un vertice sulla sicurezza nel capoluogo lombardo. Presenti il sindaco Giuseppe Sala e il prefetto Marangoni.
“A Milano manderemo altri 150 militari a supportare le forze dell’ordine, che già operano a livelli eccellenti”, ha annunciato Alfano. “”Quando sono diventato ministro i militari impegnati erano 400. L’obbiettivo è di averli raddoppiati”. “Milano è più sicura di tante città italiane, niente allarmismi”, ha aggiunto Sala.
Il sindaco meneghino ha poi aggiunto: “Il dibattito sulla sicurezza, se non è supportato da numeri, è a perdere. Gli indicatori dicono che i crimini di varia natura sono in diminuzione. Non c’è nessun allarmismo, i dati dicono che Milano non è insicura”.
“Milano ha già fatto la sua parte. Ha raggiunto la sua quota e quindi se ci sarà un calo degli sbarchi, come è presumibile per il periodo invernale, ci sarà uno stop agli arrivi di migranti”, ha poi affermato il ministro dell’Interno. “Il peso dell’immigrazione si sente soprattutto perché ci sono Comuni che non accettano arrivi scaricando il peso dell’emergenza sugli altri. Cercheremo di farli collaborare”.