Il Real Madrid sbanca il Vicente Calderon (per l’ultima volta nella storia scenario del derby) trascinato da Cristiano Ronaldo (tripletta), battendo l’Atletico nel derby della capitale per 0 – 3.
I blancos sono ora a +4 sul Barcellona, +6 sul Siviglia e +9 sull’Atletico, mentre Ronaldo è il nuovo recordman di gol nella storia dei derby di Madrid (17, uno in più di Alfredo di Stefano). Quinta partita di fila con almeno un gol subito per l’Atletico, che non perdeva in casa dal settembre 2015.
Dopo il tentativo iniziale in sforbiciata di Saul, arriva al 12’ la prima vera grande occasione per il Real Madrid, con Cristiano Ronaldo che si vede parato sulla linea il colpo di testa e poi anticipato sul successivo tap in in area piccola. I Blancos iniziano a prendere in mano la partita e al 23’ è proprio Ronaldo a portare in vantaggio gli ospiti su calcio piazzato (barriera che si apre e beffa Oblak).
Nella ripresa Carrasco prova subito a suonare la carica per l’Atletico, poi Griezmann si inserisce in area e spara una cannonata che si perde sul fondo. Simeone aizza il pubblico del Calderon: l’Atletico è mentalmente di nuovo in partita. Al 57’ Ronaldo manca il colpo di testa in area per la doppietta e tiene vive le speranze dei padroni di casa, che alzano i toni sul fronte dei contrasti e della sfida di nervi (ammoniti Ronaldo e Koke per un testa contro testa) e inseriscono Gameiro per Torres.
Al 67’ Oblak salva l’Atletico sul tiro al volo di destro di Isco dal limite dell’area, ma poi 2 minuti dopo Ronaldo si procura il rigore su fallo di Savic sulla sinistra. Il portoghese spiazza Oblak sulla sinistra e firma la doppietta e il 17esimo gol nei derby della capitale. Il Real vede il traguardo.
Al 76’ il gol che chiude la gara: Bale va via in contropiede sulla sinistra, ma non va a concludere servendo invece Cristiano Ronaldo, che completamente solo sul secondo palo firma la tripletta. Ronaldo esce tra i fischi, lui risponde con un applauso ironico. L’Atletico Madrid è ormai in ginocchio. Modric si divora di testa lo 0-4, ma poco cambia. Il pubblico del Calderon continua a cantare per i propri beniamini, unica nota lieta di una serata nera.