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Arezzo, rumena partorisce e cede il figlio | Si sospetta una compravendita di neonati

Si teme che possa celarsi una compravendita di neonati dietro alla cessione di una bimba in favore di una coppia di 30enni da parte di una donna rumena che aveva appena partorito. La madre ha pure fatto ricorso all’utilizzo di documenti falsi. Il fatto è successo all’ospedale della Gruccia a Montevarchi, nell’Aretino.

Dalle analisi di laboratorio era emerso, infatti, che il gruppo sanguigno della bambina non coincideva con quello dell’uomo che aveva registrato la neonata come sua figlia. A quel punto la polizia ha convocato in commissariato l’uomo, un trentenne di origine indiana con un lavoro regolare sul territorio e la moglie, una casalinga romena coetanea.

Il vicequestore aggiunto Mauro Mancini Proietti, visionando i documenti della donna, ha poi appurato che la foto apparteneva alla madre naturale della piccola che non risultava essere la vera moglie del trentenne. Gli inquirenti hanno scoperto che la bambina era figlia di una giovane rom.

Stando a quanto riferito dagli agenti del commissariato di Montevarchi, i due, non potendo avere figli si erano rivolti alla ragazza perché gli cedesse la sua una volta partorita. La piccola è stata affidata dai servizi sociali di Montevarchi a una famiglia lontana dal Valdarno.

La coppia è stata denunciata per “alterazione di stato civile” dell’atto di nascita. Le indagini vanno avanti per capire se sia stato accertato uno scambio di denaro, che al momento non emergerebbe, così come legami con un’eventuale organizzazione internazionale di compravendita di neonati.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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