Diciassette persone sono state arrestate dalla polizia a Modica al termine di un’operazione antidroga, in provincia di Ragusa. I fermati appartengono ad una organizzazione accusata di essere dedita al traffico internazionale di stupefacenti.
Dalle indagini è emerso che i componenti del clan, italiani, albanesi e tunisini avevano stretto un sodalizio criminale per il controllo dello spaccio di droga, proveniente dall’Albania, in provincia di Ragusa.
Il reperimento e la lavorazione della sostanze erano curati prevalentemente da Julian Hoxha, che ricopriva i vertici dell’organizzazione.
Nel corso dell’operazione che ha portato alle catture di 14 dei 17 destinatari della misura, sono stati effettuati sequestri di eroina e marijuana, nonché smartphone e computer.
L’indagine è nata dal 2012. L’organizzazione era dedita all’acquisto, al confezionamento e all’immissione sul mercato di Modica, di Pozzallo e di Rosolini di rilevanti quantitativi di diversi tipi di sostanza stupefacente, quali marijuana, eroina e cocaina.
Attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali ed il costante monitoraggio dei soggetti, nel tempo si riuscivano a definire e i ruoli rivestiti dagli indagati; c’erano che donne legate da rapporti sentimentali e/o di parentela con i capi del gruppo criminale.
Inoltre sono stati individuati, nelle città di Roma e Ragusa, altri due albanesi che rifornivano abitualmente il gruppo operante nel territorio modicano.
Esisteva anche una cassa comune dove confluivano i proventi dell’illecita attività, destinati anche all’acquisto di nuove quantità di stupefacente.
Tra gli arrestati figura Majri Dakhil, custode dello stupefacente (celato in un’abitazione protetta da cancelli e porte in ferro e raggiungibile unicamente a piedi), e Selmani Algert che si occupava del trasporto e dello spaccio di droga, Gjonaj Erisa, convivente di Hoxha e sua stretta collaboratrice nell’occultamento e nello spaccio della droga, Martina Chiaramonte, fidanzata di Selmanaj Xhediljano; Chaggar Fadwa e Wudarczyk Justyna, convivente di Majri Dakhil, che per conto dei sodali pagavano le partite di droga, celavano e spacciavano stupefacente.
In arresto anche Carmelo Baglieri, che si occupava dell’approvvigionamento a Ragusa presso un fornitore albanese e dello smistamento dello stupefacente anche nei comuni limitrofi a quello modicano; Giorgio Selvagio e Giorgio Assenza, addetti alla rivendita al dettaglio dello stupefacente nella città di Modica.
Uno specifico ruolo in seno all’associazione criminale è quello ricoperto dalle sorelle Lorenza e Mery Salonia.
Le due donne, pur essendo all’epoca delle indagini agli arresti domiciliari, tramite loro corrieri, acquistavano lo stupefacente dal gruppo criminale, immettendolo, poi sul mercato di Pozzallo, assicurando, così, all’organizzazione di espandere il proprio raggio d’azione e di procurarsi ulteriori guadagni .
Le conversazioni intercettate anche in ambientale svelavano non solo l’abitualità dei rapporti tra indagati finalizzati allo spaccio ma altresì l’astuzia criminale che li portava a concordare il da farsi esprimendosi in termini criptici all’interno dei veicoli o durante le conversazioni telefoniche.
Durante l’operazione sono stati impiegati 150 uomini, 70 auto, 1 elicottero, 8 Unità Cinofile, 14 unità del Reparto Prevenzione Crimine e 12 operatori della Polizia Scientifica.