CASTORE E POLLUCE, TERZA PUNTATA DI ROCCO SCHIAVONE /DIRETTA VIDEO
Continuano le avventure di Rocco Schiavone, il vicequestore nato dalla penna di Antonio Manzini. I rapporti con la fidanzata Dora non sono migliorati per nulla: la donna vorrebbe più attenzioni da Schiavone ma lui sembra esserne incapace.
Nel frattempo scopriamo il delitto del giorno: un alpinista è caduto dal monte Polluce, schiantandosi dopo un volo di un centinaio di metri. L’uomo era insieme ad altri due compagni.
Al cimitero, durante la traslazione di un defunto, viene trovato il cadavere di un uomo. Ma di chi sarà?
Rocco, guardando gli oggetti del povero scalatore morto qualche giorno prima, capisce che i due amici dell’uomo nascondono qualcosa. Tra gli oggetti manca l’orologio indossato dall’uomo.
La figura di Anna continua a perseguitare Schiavone. Nonostante ormai non ci sia più, il vicequestore immagina continuamente di essere con lei.
Schiavone e la sua squadra si recano in montagna, nel luogo dove è morto lo scalatore. I suoi uomini trovano una gomma da masticare: il medico legale la analizza e si accorge che al suo interno c’è il frammento di un dente. Secondo Rocco l’uomo non si fermato in quel terrazzo per espletare dei bisogni fisiologici, ma è stato buttato giù lì dagli amici, che hanno poi tagliato la corda facendolo finire di sotto.
Rocco capisce che l’omicidio è stato organizzato dai due amici e colleghi di Ludovico. Insieme al collega Italo e all’amico di Roma si reca allo studio dei tre architetti e trova un documento che attesta che i tre avevano ricevuto una commessa del valore di 13 milioni di euro. Nel documento però manca la firma di Ludovico: l’uomo è stato fatto fuori per motivazioni economiche?
Il medico forense scopre che al dito del cadavere dell’uomo c’era un anello. Dopo aver ritrovato l’anello, Schiavone legge al suo interno un’incisione. Lì trova il nome dell’uomo.
Schiavone e Italo si recano nuovamente in montagna. Lì incontrano i due compagni di Ludovico che nascondono all’interno dei loro zaini l’orologio dell’amico e una corda spezzata. Le intuizioni di Rocco si rivelano vere.
Mario Ferri, il cadavere ritrovato in cimitero, lavorava proprio lì come custode. Grazie all’aiuto dei medici legali e alle testimonianze dei parenti della donna sepolta nella bara, il giallo del cadavere misterioso si avvia alla conclusione. Schiavone scopre che la famiglia di Ferri ha deciso di seppellirlo in segreto a causa di problemi economici. Il caso è chiuso anche stavolta.