In Usa, dopo le proteste di piazza per l’elezione del presidente Donald Trump, adesso arrivano quelle verso i membri di cui il tycoon si sta attorniando.
La comunità ebraica e quella musulmana protestano contro la nomina di Steve Bannon come chief strategist di Donald Trump.
Il Council on American-Islamic relations ha dichiarato che Bannon “Ha posizioni razziste. È una scelta che rende l’appello all’unità una presa in giro”. La portavoce del presidente eletto, Kellyanne Conwayc, ha subito replicato difendendo il super-consigliere: “Bannon è uno stratega brillante, ha un ottimo curriculum”.
Associazioni in difesa dei diritti civili, commentatori e parlamentari democratici hanno accusato Bannon di essere razzista, antisemita e misogino. Adesso la preoccupazione è che ora la polemica possa riversarsi in piazza, con l’ondata di manifestazioni anti-Trump destinata a proseguire nelle prossime ore in tutte le grandi città degli Stati Uniti, a partire da New York.
Intanto c’è stata l’attesa telefonata tra il neo eletto presidente Usa e quello russo Vladimir Putin. A riferirlo è l’agenzia russa Tass. Al centro dei colloqui ci sarebbe stata la lotta al terrorismo internazionale e la questione siriana. Putin si è congratulato con Trump per l’elezione e poi ha lanciato una frecciata al predecessore, come riferisce lo steff di Trump. Dal Cremlino avrebbero detto che “Il presidente russo si è detto pronto a costruire un dialogo fra partner con la nuova amministrazione sui principi di uguaglianza, rispetto reciproco e non interferenza nei rispettivi affari interni. Finora i rapporti sono stati insoddisfacenti” . Putin e Trump hanno deciso di proseguire con i contatti telefonici con la possibilità di incontrarsi personalmente.
E Barack Obama, nel corso della sua prima conferenza stampa dopo le elezioni presidenziali, ha dichiarato che “Con il mio team siamo pronti ad accelerare i prossimi passi verso la transizione. Aiuterò il presidente eletto ad affrontare questa grande sfida”.