Gli All Blacks tornano a fare la voce grossa e, dopo la sconfitta cocente contro l’Irlanda, travolgono l’Italia senza alcuna possibilità di replica, con il punteggio di 10-68 (10 mete a 1) e si prepara alla rivincita di sabato prossimo con gli irlandesi a Dublino. Il match dello Stadio Olimpico è stata la prima in Italia del neo ct Conor O’Shea, chiamato al difficile compito di risollevare le sorti della Nazionale e gestire il ricambio generazionale.
Un primo tempo shock per gli azzurri, che dopo una prima azione manovrata dai due mediani Canna e Bronzini non riesce mai a incidere e guadagnare campo, subendo invece la pressione degli All Blacks in poche fasi, soprattutto per vie centrali. Il risultato sono 5 mete a zero (Fekitoa, Faumuina, Tuipulotu, Dagg e Crockett i marcatori), mentre l’Italia marca solo dalla piazzola con Canna al 13′.
Lo scenario nella ripresa non cambia, con l’Italia che gioca alla mano e in un’occasione riesce anche ad entrare nei 22 avversari, ma alla prima occasione i neozelandesi trovano agevolmente la via della meta (con Luatua, due volte Fekitoa – che forma la tripletta personale, Ioane e Naholo), quasi sempre da posizione comoda per Cruden e Sopoaga (10/10 nelle trasformazioni al piede).
La meta a 13 minuti dalla fine di Boni in contropiede non cambia la sostanza: sugli spalti è festa per i 60 mila dell’Olimpico (come sempre nel rugby), ma in campo a sorridere sono solo gli All Blacks.