Matteo Salvini scende in piazza per dire ‘No’ al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, spiegando le motivazioni del suo partito.
“Siamo qui – ha detto – perché è la città di Dante, di Machiavelli, di Oriana Fallaci. Dovevamo restituire ai fiorentini l’orgoglio della loro città che il ‘cazzaro’ ha infangato”. E aggiunge: “Il leader del centrodestra lo decidono i cittadini”.
“Coraggio, idee e squadra non ci mancano – ha proseguito -. Non abbiamo paura, oggi comincia una lunga marcia. La lezione di Trump e del libero voto degli americani è che si può vincere contro tutto e contro tutti, banchieri, lobbisti, giornalisti, cantanti”.
Tornando sulla questione relativa alle lettere inviate dal presidente del consiglio agli italiani all’estero invitandoli a votare ‘Sì’, Salvini ha detto: “Domani presenteremo denuncia nei confronti di Renzi perché comprarsi gli indirizzi di 4 milioni di italiani all’estero per mandargli una letterina è un reato penale di cui dovrà rispondere davanti a qualche giudice. Vediamo se in un qualche tribunale c’è un giudice che ne ha voglia”.
Sul palco è poi salita Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: “Il 4 dicembre seppelliremo Renzi con una valanga di No. La Costituzione – ha aggiunto – deve aumentare la sovranità degli italiani. Se dopo la vittoria del No si risveglierà un altro Napolitano, sappiate che non ci possiamo permettere il quarto governo non eletto: ci mobiliteremo”.
Il premier Matteo Renzi, invece, rilancia su Facebook e Twitter: “Se votate No andate contro la vostra storia”, rivolgendosi agli elettori della Lega e del M5S pubblicando un estratto della diretta Facebook dello scorso 9 novembre.
L’appello è “agli elettori perché i senatori leghisti e cinque stelle sono affezionati a poltrone e privilegi. Ma gli elettori che hanno votato Lega e Cinque Stelle vogliono cambiare”, scrive Renzi su Facebook.
Foto profilo Facebook Meloni