Macabro e barbaro gesto dello stato Islamico a Mosul, in Iraq, dove 40 civili sono stati assassinati dai jihadisti per poi essere appesi ai lampioni dei vari distretti della città, contro la quale è in corso l’assedio della coalizione internazionale che intende riconquistare la città.
A darne l’annuncio è stata la commissione per i diritti umani dell’Onu: il fatto risalirebbe a martedì scorso; i cadaveri sono stati ritrovati con indosso tute di colore arancione e la scritta “traditori dell’Isf” (le forze di sicurezza irachene), anch’esse parte attiva dell’assedio. Un’altra persona sarebbe stata uccisa nel quartiere di Bab al-Jideed perché sorpreso a usare un telefonino (pratica vietata dall’Isis),.
Solo 2 giorni fa un’altra esecuzione di massa, in cui erano rimasti vittime 130 civili, che si aggiungono ai 20 morti nella base militare di Ghabat, a nord di Mosul, per una presunta fuga di informazioni. Gli sfollati sarebbero oltre 48 mila, sotto la minaccia di armi chimiche ammassate in questi giorni di assedio e ritirata da parte degli jihadisti.