Il diabete è sempre più diffuso nel nostro Paese: sono tre milioni gli italiani in cura per il diabete di tipo 2 ma la notizia più incredibile è che un altro milione avrebbe la patologia ma senza aver mai ricevuto una diagnosi.
Si calcola che il 9,2% della popolazione italiana ha la glicemia “sballata” e i numeri sono destinati a crescere: si prevede che nel 2030 i malati saranno 5 milioni. Nel mondo 415 milioni di persone adulte hanno il diabete, se ne stimano 640 milioni entro il 2040, con 21 mila nuovi casi al giorno e un malato su due non è diagnosticato.
Il diabete di tipo 2 si manifesta dopo i 40 anni, soprattutto in persone in sovrappeso o obese, ed è molto importante sottolineare che si tratta di una malattia prevenibile. Il diabete di tipo 1, invece, colpisce spesso i bambini fin dalla nascita ed è dovuto a una reazione autoimmunitaria che distrugge le betacellule del pancreas dove viene prodotta l’insulina: può essere considerato la più frequente tra le patologie rare.
I dati sono stati diffusi da Diabete Italia Onlus in occasione della Giornata Mondiale del Diabete (14 novembre), che vedrà – nella settimana precedente, dal 7 al 13 novembre – oltre 1.200 eventi in 500 città italiane (clicca qui per il programma), organizzati da associazioni di persone con diabete, professionisti sanitari e istituzioni.
Il tema quest’anno è “Occhi sul diabete”: in programma convegni, dibattiti pubblici, spettacoli, passeggiate, mini-maratone, fit-walking e altre attività sportive. Sarà anche possibile fare online un test per calcolare il livello di rischio individuale.
Nelle piazze italiane allestiti gazebo dove sottoporsi a una valutazione del rischio e ricevere materiale informativo sulla prevenzione e corretta gestione della malattia. La novità di quest’anno è la settimana di prevenzione negli ambulatori di Diabetologia e presso i medici di famiglia, che dal 7 al 13 novembre saranno a disposizione per effettuare screening gratuiti ed eventualmente individuare i casi “nascosti” o di prevenire/ritardare l’insorgenza della malattia con suggerimenti sullo stile di vita.
Durante la presentazione della Giornata mondiale, gli esperti dell’associazione Diabete Italia onlus hanno sottolineato che troppi bambini con diabete 1 arrivano tardi alla diagnosi perché medici, genitori e insegnanti non riconoscono i segnali della malattia. “Il diabete in età pediatrica è solo di tipo 1 – ha sottolineato il presidente Giovanni Lamenza -. Si può solo curare, non è possibile prevenirlo, ma è essenziale accorgersi subito della malattia. Ancora oggi però i sintomi non sono riconosciuti. Se i bambini bevono tanto, fanno tanta pipì e sono stanchi potrebbero essere diabetici, è importante diffondere questo messaggio”.
I medici sottolineano che bisogna in ogni caso educare i più piccoli a uno stile di vita sano, abituandoli a svolgere attività fisica in modo regolare e puntando su una corretta alimentazione: vanno preferiti i cibi semplici, eliminando tutto ciò che è molto ricco di grassi, come le merendine. Sbagliato saltare i pasti, a partire dalla prima colazione.
Dopo i 40 anni, insieme al controllo del peso, all’attività fisica e a un’alimentazione sana, è doveroso controllare la glicemia ogni 2-3 anni in rapporto al tipo di rischio. La prevenzione è fondamentale per scongiurare possibili complicanze che possono incidere pesantemente sulla qualità della vita.