La Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento ha arrestato due pregiudicati agrigentini Antonio Massimino, 48enne, commerciante, e Liborio Militello, 49enne, muratore.
I due uomini sono accusati di aver posto in essere, tra l’ottobre del 2015 e l’aprile 2016, tre tentativi di estorsione aggravata, ai danni di un imprenditore edile agrigentino impegnato nella realizzazione di una palazzina in città.
In particolare, gli episodi estorsivi, concretizzatisi in richieste di denaro e in assunzioni di personale, sono avvenuti presso il cantiere edile e gli uffici dell’impresa interessata avvalendosi del cosiddetto metodo mafioso.
Antonio Massimino era stato arrestato in Belgio il 13 gennaio 1999, in quanto raggiunto da Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, su richiesta di quella Direzione Distrettuale Antimafia, nell’ambito della cosiddetta operazione ‘Akragas’, che aveva consentito, fra l’altro, di individuare i responsabili di 22 omicidi, di un tentato omicidio e di un sequestro di persona. Era stato condannato a quattro di reclusione per associazione mafiosa.
L’11 luglio 2005, è stato nuovamente arrestato, e condannato a 15 anni per aver fatto parte, in qualità di promotore e organizzatore, di un’associazione diretta al traffico di stupefacenti.
L’uomo è attualmente sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S..
Liborio Militello, invece, figura nota negli ambienti delinquenziali agrigentini, è risultato essere un fidatissimo di Massimino da quale ha ricevuto sistematicamente ordini che ha portato regolarmente a compimento. Lo stesso, annovera precedenti e pregiudizi penali anche per oltraggio, resistenza e violenza a P.U. per porto abusivo di armi, resistenza e violenza a P.U..