Pd, Bersani: “Il Pd è casa mia, non vado via” | Renzi a Frosinone: “Noi non cacciamo nessuno”

di Redazione

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Pd, Bersani: “Il Pd è casa mia, non vado via” | Renzi a Frosinone: “Noi non cacciamo nessuno”

| lunedì 07 Novembre 2016 - 11:50

All’indomani della Leopolda, Pierluigi Bersani ha replicato ai ‘commenti ostili’: “Fuori fuori? I leopoldini possono risparmiarsi il fiato, vanno già fuori parte dei nostri. Io sto cercando di tenerli dentro, ma se il segretario dice fuori fuori bisognerà rassegnarsi”.

“Mi preoccupa l’incrocio tra il referendum e l’Italicum, con un ‘governo del capo’ e parte del Parlamento nominato. Non sto parlando di noccioline”, ha detto. “Al congresso del Pd porrò il problema della separazione della leadership del partito con la guida del governo”, ha inoltre affermato Bersani.

“Noi non cacciamo nessuno”, ha sottolineato (non senza qualche sorrisetto) il premier alle urla della platea dem a Frosinone quando sul palco viene nominato Massimo D’Alema. “Il nostro obiettivo non è andare contro qualcuno, ma fare una battaglia nell’interesse dei nostri figli“.

Il premier poi aggiunge: “Pensiamo che una parte dei dirigenti del passato si sia occupata molto di se stessa e delle poltrone e meno dei nostri figli e nipoti. Ma noi facciamo politica per loro“. Gli stessi dirigenti del passato, secondo Renzi, “hanno fallito e dimostrato la loro scarsa capacità”.

“Ma perché l’Italia deve avere un sistema in cui non solo non ce la fai, ma poi fai di tutto perché quello che viene dopo di te fallisca anche lui in modo tale che si rimanga nella palude e nel pantano? Si pensi all’interesse del Paese: io mi auguro che quello che verrà dopo di me faccia meglio di me. Siamo l’Italia, perché dobbiamo giocare alla meno?”.

La riforma costituzionale su cui si voterà a dicembre “è un passo avanti importantissimo. Non entro in polemica politica perché alcuni hanno votato sei volte questa riforma e adesso dicono non mi piace. Il pasticcio è quello che vogliono fare dopo il 4 dicembre facendo una grande cosa tutti insieme”.

Ma i ‘dissidenti’: “non si rendono conto che se li metti insieme in una stanza loro sono d’accordo solo sul No? Ma perché votate no? Perché no. Cosa proponete? Non lo so. Dicono no, ma qual è la domanda?”. Il premier sottolinea quindi che nel merito del referendum “il 95% degli italiani è d’accordo sui singoli punti della riforma ma anche per colpa mia c’è stato un di più di polemica”.

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