Papa Francesco ha celebrato quest’oggi, domenica 6 novembre, la messa per il Giubileo dei carcerati, alla quale hanno assistito oltre 1000 detenuti in Piazza San Pietro, per molti dei quali ha chiesto clemenza qualora vi siano i requisiti.
Un momento per riflettere sulle condizioni delle prigioni e una critica al pensiero comune sull’argomento: “A volte una certa ipocrisia spinge a vedere in voi solo delle persone che hanno sbagliato, per le quali l’unica via è quella del carcere”.
Il Pontefice indica la strada seguire: “Il mancato rispetto della legge merita condanna, ma non si pensa alla possibilità di cambiare vita. Ma in questo modo si dimentica che tutti siamo peccatori e, spesso, siamo anche prigionieri senza rendercene conto. Una cosa, infatti, è ciò che meritiamo per il male compiuto; altra cosa, invece, è il ‘respiro’ della speranza.
Francesco ha aggiunto: “Quando si rimane chiusi nei propri pregiudizi, o si è schiavi degli idoli di un falso benessere o si assolutizzano leggi di mercato che schiacciano le persone, in realtà non si fa altro che stare tra le strette pareti della cella dell’individualismo e dell’autosufficienza, privati della verità che genera la libertà”.