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Leopolda, Renzi: “Ora l’Italia guarda al futuro” | “I nostri figli più importanti dei burocrati europei”

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha chiuso oggi simbolicamente i lavori della Leopolda 2016, l’evento politico culturale a Firenze e che nella giornata di sabato ha visto scontri e tensioni all’esterno del complesso che ospita la kermesse. L’intervento era previsto per le 12, ma un blackout nel complesso ha rallentato e ritardato i lavori.

Il premier ha affermato: “Ora siamo al bivio del referendum, un derby fra rabbia e proposta, nostalgia e cambiamento. Abbiamo un’unica possibilità: recuperare la vera dimensione della politica e spiegare alla gente che il futuro non riguarda noi, ma i cittadini, per non rimanere un paese Gattopardo, ma diventare un paese di innovazione. Stiamo restituendo all’Italia ciò che merita. Se l’esportazioni crescono, se la politica è più credibile è perché abbiamo cambiato il metodo e la classe dirigente. Ora l’Italia guarda al futuro: non siamo più motivo di risatine e scherno, godiamo di una considerazione diversa”.

Renzi ha parlato anche del terremoto nel Centro Italia: “Noi siamo l’Italia, non codici fiscali. É nostro dovere ricostruire e per farlo c’è bisogno di cambiare l’approccio, anche in Europa. Non dobbiamo pensare che bisogna intervenire ora per avere risultati immediati, non importa: bisogna mettere da parte la subalternità culturale degli ultimi lustri. Progettate scuole sicure: noi le terremo fuori dal Patto di stabilità. I nostri figlio valgono più dei funzionari di Bruxelles”.

Il premier ha parlato anche delle divisioni interne al partito a seguito dell’accordo con Cuperlo sul fronte della legge elettorale, che ha spaccato la minoranza del PD (con il fronte guidato da Bersani che rimane sostenitore del NO). Renzi ha ironicamente commentato: “Chi ha distrutto l’Ulivo, ora vuole la fine del Pd”. Sarcasmo invece per Grillo: “Critica una riforma che nemmeno ha letto. Se l’è fatta spiegare da Di Maio. Che infatti non l’ha nemmeno capita”.

Proprio sul tema della legge elettorale ha parlato in mattinata il ministro dell’interno Angelino Alfano: “Questa modifica di legge elettorale può essere anche una buona occasione per tanti che dicevano di votare No al referendum e per riorientare il proprio voto verso il SI”.

Critico invece Luigi di Maio: “Hanno fatto due leggi elettorali, entrambe incostituzionali. Se permettete ora una legge elettorale vogliamo proporla noi. Il PD si divide e litiga solo per leggi per spartirsi le poltrone. Magari litigassero anche per leggi come la buona scuola, l’edilizia sanitaria o il dissesto idrogeologico. Votiamo No e bocciamo questi governi di scopo e andiamo a nuove elezioni”.

Matteo Salvini, invece, attacca su tutti i fronti: “Se il 4 dicembre tutto va come deve andare, freghiamo sia Renzi sia Grillo e faremo un favore agli italiani. Il 5 dicembre, dopo la vittoria del NO partiranno i fuochi d’artificio, con la Lega che avrà molto da dire. Vedremo chi avrà coraggio”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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