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Firenze, alla Leopolda scontri e tensione |La polizia carica su manifestanti non autorizzati

Scontri e tensione in piazza San Marco e nelle vie limitrofe a Firenze per contestare la Leopolda organizzata da Matteo Renzi, nell’ambito della quale oggi si sono svolti i tavoli di lavoro (circa 36 postazioni), con dialoghi tra con ministri e presidenti di commissione sulle riforme del governo.

Una decina di manifestanti non autorizzati per motivi di sicurezza, hanno lanciato petardi e altri oggetti. La polizia ha iniziato a caricare verso il corteo del comitato ‘Firenze dice no’ per rispondere al lancio di oggetti. Il bilancio è di almeno 5 agenti feriti (prognosi di due settimane circa) e di una persona fermata negli scontri (avvenuti a più riprese).

La polizia aveva prescritto di manifestare con un presidio fisso in piazza Santissima Annunziata, nel centro delle città, ma gli organizzatori aveva preannunciato l’intenzione di sfilare per le vie di Firenze fino al luogo della kermesse alla quale partecipa il premier Matteo Renzi, ignorando il provvedimento.

“Questo divieto – ha aggiunto – è stato fatto a due giorni dalla manifestazione e senza un motivo valido, non deriva solo da una scelta della questura ma da una questione politica”, aveva detto Luca Toscano, esponente del comitato. “Cogliamo l’occasione per annunciare una grande manifestazione il 24 novembre a Roma, con un concerto, musica e parole per dire ‘No’ alla riforma Costituzionale” hanno detto gli organizzatori.

Queste le parole del Capo della Polizia, Franco Gabrielli: “La gestione dei servizi di ordine pubblico ha impedito che ristretti gruppi di facinorosi potessero ostacolare le legittime iniziative della vita democratica e civile del nostro Paese. ringrazio tutti per l’equilibrio e la professionalità dimostrata ed esprimo vicinanza agli agenti feriti”.

Dura anche la posizione sui social e sul placo della Leopolda del sindaco di Firenze Dario Nardella (che stamani ha firmato il patto per Firenze): “Manifestare è un diritto ma usare la violenza e attaccare la città solo per avere visibilità è meschino e vergognoso. Giù le mani da Firenze. Dire no è legittimo, sfasciare Firenze è inaccettabile

Sempre il presidente del Consiglio si è soffermato sul tema dei posti di lavoro e degli investimenti, molto dibattuto nell’evento: “I posti di lavoro si creano facendo le cose non bloccandole. Ora leggo che vogliono fermare la metro a Roma, mentre tutto il mondo investe in questo. Hai paura che qualcuno rubi? Se qualcuno ruba blocchi il ladro non l’opera, sennò il Paese non va da nessuna parte. Siamo pronti a firmare patti con tutti gli amministratori. Abbiamo firmato con De Magistris e Nardella, siamo pronti a firmare da Torino – l’ho detto al sindaco Appendino – a Cagliari, 16 o 17 novembre”.

Il tema del referendum invece è stato ripreso dai ministri Poletti e Boschi. Il ministro del lavoro ha dichiarato: “Una vittoria del no sarebbe un problema in termini di incertezza: e l’incertezza, la preoccupazione di non sapere che cosa accadrà, rappresenta uno dei peggiori veleni che possa colpire l’economia e la società”.

La Boschi invece concentra il proprio intervento sull’impegno profuso nella riforma, smontando varie critiche al testo e lancia un appello al voto: “Senza il Si dei cittadini al referendum questi due anni di lavoro saranno stati inutili. Il cambiamento del Paese spetta a noi e a voi: questa riforma è scritta da voi cittadini, non da banchieri o speculatori”.

Foto da Twitter

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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