Passi in avanti verso la messa in sicurezza e la ricostruzione delle zone colpite dal sisma. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato il nuovo decreto con le misure d’emergenza da adottare entro tempi brevissimi: al centro della misura la nuova definizione del cratere del sisma, provvedimenti su agricoltura, scuola e beni culturali.
Tutti questi “target” non possono prescindere, secondo il governo, dallo snellimento della macchina della burocrazia: “Se prevenire i terremoti non è possibile – ha detto Silvio Berlusconi al Tg5 – è però doveroso fare tutto il possibile per andare incontro al bisogno delle vittime”.
Per questa ragione Renzi mette fretta all’Ue invocando l’impiego del meccanismo di protezione civile e il Fondo di solidarietà riprogrammando i fondi Ue per le nuove priorità. L’emergenza è infatti innegabile, basti pensare che secondo i dati di Legambiente, quasi il 90% delle scuole è costruito senza criteri antisismici.
In tutti sono oltre 28mila le persone assistite dalla Protezione Civile: oltre 19mila nell’ambito del proprio comune, circa 8.400 nelle strutture alberghiere lungo la costa adriatica, e circa 500 persone fra Lazio, Marche e Umbria in tenda. Il premier spiega che ‘Casa Italia’, il progetto per la messa in sicurezza del Paese, sarà un dipartimento di Palazzo Chigi.
“È impensabile che, per la stabilità europea, crollino le scuole“, ha detto Renzi intervenendo al Politecnico di Milano. “La qualità degli ingegneri italiani è straordinaria. Ma per la prima volta pensiamo a una sorta di servizio civile perché la bravura, deve essere messa al servizio del Paese”.
“Il decreto che abbiamo approvato – prosegue Renzi – consentirà di semplificare le procedure per rimettere a posto il territorio. La chiesa di San Benedetto di Norcia tornerà a splendere nella sua bellezza, perché è un simbolo dell’Europa. Finalmente le risorse ci sono”.
Nella nota si spiega che, “al fine poi di favorire il rientro nelle case, per gli edifici con danni lievi che necessitino soltanto di interventi di immediata riparazione, si prevede che i soggetti interessati possano, previa presentazione di apposito progetto, procedere al ripristino dell’agibilità degli stabili“.
Per mettere in sicurezza il patrimonio storico e artistico “i Comuni interessati hanno ora la facoltà di effettuare direttamente gli interventi indispensabili, dandone comunicazione al ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. All’Anas il compito di intervenire per messa in sicurezza e ripristino della viabilità delle infrastrutture devastate”.
Il decreto “autorizza la spesa di 10 milioni e 900mila euro per il sostegno dei settori di latte, carne bovina dell’ovocaprino e suinicolo al fine di sostenere la continuità produttiva delle attività zootecniche messe in ginocchio tra i nuovi interventi urgenti”.