Il Tribunale civile di Napoli Nord ha parzialmente dato ragione alla madre Teresa Giglio perchè ritiene che i link e le informazioni su Tiziana Cantone, suicida dopo la diffusione online di video hard che la ritraevano, andavano rimossi da Facebook una volta emersa l’illiceità dei contenuti.
Il social network lo avrebbe dovuto fare anche senza un ordine dell’autorità amministrativa o giudiziaria.