Giano racconta ad Anna in che modo aveva coperto il suo collega Carlo il giorno della sparatoria al motel, quando Patrizia aveva già provato a scappare da Ulisse. Nigro è ancora sconvolto per la morte di Patrizia, mentre Mazzeo sta torturando l’uomo che ha fatto scappare Patrizia. Ma in scena arriva De Silva che gli dà il colpo di grazia: “Basta drammi, torniamo alla realtà”.
Torrisi e Rachele nel frattempo vendono la droga di Mazzeo per 50 milioni di euro: adesso sono pronti a fare la guerra.
Settembrini presenta ad Anna le sue dimissioni. Lei, però, ammette che è anche colpa sua se lui è stato costretto a mentire, perché non si fidava. Lui sente comunque di averla delusa e Anna per tutta risposta lo bacia e gli dice che ha bisogno di tutta la squadra.
Rosalia ha tutti gli occhi puntati addosso: dopo aver scoperto di essere la nipote di Rosy Abbate, gli altri pensano che sia lei ad avere il suo tesoro, ma lei smentisce in modo categorico.
Rachele uccide uno del clan di Mazzeo per mandargli un segnale; Ulisse dice ai suoi uomini di aumentare la sorveglianza e di buttare tutte le cose che erano di Patrizia: “Non è il momento dei ricordi”.
La Duomo intanto ha esaminato i filmati delle telecamere di sorveglianza e scoprono che ad uccidere Patrizia è stato Ulisse Mazzeo. “Lo troveremo”, dice Anna a Carlo.
Squadra Antimafia 8, puntata 4 novembre 2016
Rachele mette insieme un po’ di uomini: “Ci dobbiamo riprendere Catania”, dice loro. Dopo aver piazzato un po’ di scagnozzi, fanno una strage degli uomini di Mazzeo nella loro piazza di spaccio. La Duomo giunge sul posto e un testimone dice di aver visto la Ragno e Torrisi: “Li ho riconosciuti, li hanno fatti vedere al telegiornale”.
Sul luogo della strage arriva anche il questore Licata particolarmente arrabbiato: “La colpa è sua Cantalupo, con i soldi della droga hanno messo su un esercito. Le do una settimana di tempo per metterli in galera se no avrò le sue dimissioni sul mio tavolo”.
Anna e Sciuto vanno a parlare con la madre di Rosalia per capire chi Rachele ha assoldato. Nello stesso momento, anche gli uomini di Mazzeo hanno scoperto dove si nascondono e Ulisse gli dà il permesso di “andare a divertirsi”. Arrivati tutti sul posto, inizia una sparatoria: la Duomo riesce a catturare qualcuno, tra cui uno dei due fratelli.
Squadra Antimafia 8, puntata 4 novembre 2016
De Silva prende in ostaggio uno degli scagnozzi di Rachele e lo tortura per farsi dare i nomi degli altri: “Voglio sapere chi sono e dove posso trovarli”. Poi, li va ad ammazzare uno per uno, fino alla resa dei conti definitiva: quando ha l’occasione di ammazzare la Ragno si tira indietro.
Torrisi dice allora a Rachele che da soli non ce la possono fare e che devono andare a parlare con il capo della Commissione per avere l’appoggio di chi comanda al momento.
La madre di Rosalia, seguendo il consiglio di Sciuto, decide di pentirsi e di seguire un programma di protezione per i collaboratori di giustizia.
Rachele e Saverio vanno da don Bartolo: “Vogliamo che si schieri dalla nostra parte contro Mazzeo”. “Non prenderò le parti di nessuno”, le risponde il boss. Ad ascoltare la conversazione c’è De Silva che poi racconta tutto al padre. “È arrivato il momento che lui si schieri”, dice Mazzeo che poi con i suoi uomini e suo figlio studia un piano per entrare nella villa di zio Bartolo.
Squadra Antimafia 8, puntata 4 novembre 2016
“Hanno superato i limiti, dobbiamo riunire la Commissione, sentire le altre famiglie e pure i calabresi”, dice zio Bartolo ai suoi uomini dopo l’affronto subito da De Silva. Tra questi c’è un infiltrato di Mazzeo che lo avvisa di quello che sta succedendo: “Dato che non ci invitano, noi possiamo prendere la mira e ammazzarli uno dopo l’altro”, dice De Silva.
La Duomo riesce a rintracciare un uomo che aveva avuto diversi contatti con Rachele Ragno e Vito e Rosalia riescono a farsi dire dove si trova. Subito dopo lui chiama De Silva e lo informa di quello che è appena successo.
Il primo ad arrivare da Rachele è De Silva. Lui vuole sapere dov’è Torrisi, lei non glielo dice e alla villa arriva anche la Duomo che inizia una sparatoria. “È la polizia, sono venuti per te”, le dice De Silva. “Meglio morta che in prigione”, grida a De Silva. Lui esce dalla stanza dove la teneva legata, si ferisce di proposito a un braccio, e dopo aiuta Rachele e fuggire.
“A Ulisse e De Silva Rachele evidentemente serve viva”, commenta Anna con Nigro e Settembrini. “Ma perché?”.
Rosalia durante la sparatoria ha avuto un momento di indecisione, Anna le dice di prendersi un paio di giorni di riposo ma la Bertinelli le consegna pistola e distintivo. “Fanno tutti quello che vogliono ma lei mette in croce solo me. Se è così la Duomo, io me ne vado”.
De Silva in auto sviene e Rachele prende il suo posto alla guida, chiama Torrisi e gli dice che ha una sorpresa per lo zio Bartolo e tutta la commissione. Torrisi lo vuole ammazzare: “O lo ammazzi tu o ti ammazzo io”. Rachele per tutta risposta uccide il suo amante, Saverio Torrisi: “L’uomo che ti ho fatto diventare non può farmi essere debole”. De Silva apre un occhio per assistere alla scena, evidentemente ha fatto finta di essere svenuto; nel frattempo suo padre segue il segnale del suo cellulare.
Rosalia si decide ad andare da sua madre la quale le dice che Rosy le ha lasciato una cosa dal notaio.
I capi delle più importanti famiglie mafiose siciliane e calabresi si riuniscono per il summit, lì arriva anche Mazzeo con i suoi. Alla Duomo capiscono che Ulisse ha in mente una strage: Mezzalira, vecchio alleato dei Corda, è stato il mandante dello sterminio della sua famiglia. “Sono 40 anni che aspetto questo momento”, sussurra tra sé appena lo vede.
Ma una cosa lo sconvolge: dall’auto di Mezzalira scende Maria, sua moglie, che lui credeva morta e per la quale ha giurato vendetta in tutti questi anni.