Roma, estorsioni “con metodo mafioso” | I carabinieri arrestano 6 persone

di Redazione

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Roma, estorsioni “con metodo mafioso” | I carabinieri arrestano 6 persone

| venerdì 04 Novembre 2016 - 07:14

Sono sei le persone arrestate a Roma con l’accusa di tentata estorsione ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso, “procurata inosservanza di pena” e “possesso di documenti di identificazione falsi”.

Uno degli arrestati, di origine catanese, era latitante. Stando a quanto emerso, utilizzando documenti falsi e usufruendo dell’appoggio logistico di conterranei, l’uomo aveva stabilito il suo covo nell’area compresa tra Aprilia (Latina) e Pomezia.

Si tratta di criminali legati alla famiglia Mazzei-Carcagnusi e alla più nota famiglia di Cosa Nostra catanese dei Santapaola. L’indagine è stata avviata a seguito della denuncia presentata lo scorso 14 luglio da un imprenditore romano.

Il denunciante “riferiva che il catanese, insieme alla sua convivente romana, di professione agente immobiliare, ed altri soggetti siciliani, facendo ricorso a minacce e violenze, aveva tentato in quattro distinte occasioni, tra il 10 ed il 14 luglio, di estorcergli circa 50mila euro, riuscendo infine, il 14 luglio, a farsi consegnare 2mila euro”.

Le indagini, sviluppate anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di ricostruire in maniera. l pregiudicato di origine catanese, fingendosene legittimo proprietario, aveva ceduto tre autovetture del valore complessivo di circa 60mila euro al citato imprenditore, operante come detto nel settore del noleggio di autoveicoli.

Dopo aver ricevuto circa 30mila euro a titolo di anticipo del prezzo complessivo concordato per l’alienazione dei tre veicoli da saldarsi all’atto del formale passaggio di proprietà, il pregiudicato catanese aveva preteso la restituzione delle tre vetture o, in alternativa, la dazione di ulteriori 50mila euro da parte della vittima.

 

Uno dei criminali annovera condanne definitive per omicidio e associazione di tipo mafioso. L’altro, invece, figlio di un ergastolano condannato per omicidio e associazione mafiosa, si era reso irreperibile dallo scorso mese di marzo scorso a seguito di una condanna definitiva ad 8 anni di reclusione per rapina aggravata e porto abusivo di armi.

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