Tina Anselmi è stata una politica e partigiana italiana che ha ricoperto un ruolo significativo nella storia politica del nostro Paese: è stata, infatti, la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica.
Tina Anselmi è nata a Castelfranco Veneto in una famiglia cattolica: il padre è un aiuto farmacista di idee socialiste e fu per questo perseguitato dai fascisti; la madre è casalinga e gestisce un’osteria assieme alla nonna.
Frequenta il ginnasio nella città natale, quindi l’istituto magistrale a Bassano del Grappa. Lì, il 26 settembre 1944, i nazifascisti costringono lei e altri studenti ad assistere all’impiccagione di trentuno prigionieri per rappresaglia: decide così di prender parte attivamente alla Resistenza. Con il nome di battaglia di “Gabriella” diventa staffetta della brigata Cesare Battisti al comando di Gino Sartor, quindi passa al Comando regionale veneto del Corpo volontari della libertà. Nel dicembre dello stesso anno, si iscrive alla Democrazia Cristiana e partecipa attivamente alla vita del partito.
Dopo la guerra si laurea in Lettere all’Università Cattolica di Milano, divenendo insegnante elementare. Nello stesso periodo è impegnata nell’attività sindacale alla CGIL e poi, dalla sua fondazione nel 1950, alla CISL: è dirigente del sindacato dei tessili dal 1945 al 1948 e del sindacato degli insegnanti elementari dal 1948 al 1955.
Dal 1958 al 1964 è incaricata nazionale dei giovani nella DC. Nel 1963 è eletta componente del comitato direttivo dell’Unione europea femminile, di cui diventa vicepresidente nello stesso anno.
Nel 1959 entra nel consiglio nazionale dello Scudo Crociato, ed è deputata dal 1968 al 1992, eletta sempre nella circoscrizione Venezia-Treviso. Si occupa molto dei problemi della famiglia e della donna: si deve a lei la legge sulle pari opportunità.
Per tre volte sottosegretaria al ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, dal 29 luglio 1976 è Ministro del lavoro e della previdenza sociale nel governo Andreotti III: un fatto storico, perché l’Anselmi diventa la prima donna ministro in Italia. Dopo quest’esperienza è anche Ministro della sanità nei governi Andreotti IV e V. È fra i principali autori della riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale.
Nel 2009 ha ricevuto il “Premio Articolo 3” per il 2008 come “riconoscimento all’attività svolta durante tutta una vita spesa – anche a rischio della medesima – al servizio della libertà e dei valori di uguaglianza sanciti proprio dall’articolo 3 della nostra Carta Costituzionale”.