La Spagna ha di nuovo un governo. L’esecutivo guidato da Mariano Rajoy ha ottenuto la fiducia del Congresso dei deputati spagnolo, con 170 voti a favore su 349, 111 contrari e 68 astensioni (soprattutto dei socialisti), astensioni decisive a fini del voto e determinate da una sostanziale spaccatura all’interno del partito che aveva portato alle dimissione del segretario Sanchez.
Per Rajoy inizia dunque il secondo mandato dopo 10 mesi di stallo e diversi tentativi falliti di formare un governo dopo le scorse elezioni, in cui i popolari non avevano conquistato la maggioranza; venerdì prossimo il giuramento davanti a re Felipe IV.
Le parole del primo ministro: “Saranno quattro anni molto difficili, quelli che andremo a governare. Credo che con forza, coraggio e determinazione molti ostacoli saranno superati. C’è molto lavoro da fare. Cercheremo di trovare accordi di volta in volta (accordi che potrebbero arrivare con Ciudadanos e parte del partito socialista, ndr.)”.
E’ evidente comunque che la situazione politica in Spagna resta piuttosto confusa e che il Governo Rajoy nasce con un basso profilo, senza la necessaria autorevolezza.