Lewis Hamilton ha vinto il Gran premio del Messico di Formula 1, davanti a Nico Rosberg, che mantiene 19 punti di vantaggio sul compagno di squadra (alla vittoria numero 51 in carriera: eguagliato Prost).
Un finale di gara segnato dalla manovra di Verstappen che tallonato da Vettel lo spinge fuori pista in fase di sorpasso, alimentando le polemiche del pilota Ferrari e rifiutandosi di concedergli la posizione così come chiesto dal muretto box, prendendosi 5 secondi di penalità, regalando il podio alla Ferrari. Poi in piena notte l’ennesima sorpresa: Vettel viene sanzionato di 10 secondi e retrocesso in quinta posizione per la chiusura su Ricciardo, che dunque sale ufficialmente al terzo posto.
La partenza: Hamilton pattina in partenza, ma riesce a mantenere la prima posizione difendendo l’interno su Rosberg (entrambi però tagliano la prima chicane andando lunghi); Vettel fora una gomma in un contatto, ma sia lui sia Ricciardo approfittano della safety car (incidente Wehrlein – Ericsson in curva 3) per cambiare gomma, con l’australiano che monta gomma bianca e tenta la strategia a sosta unica.
Rosberg e Verstappen proseguono nonostante il contatto dell’olandese (aggressivo ma non sanzionato dai commissari), mentre all’11esimo giro iniziano a crollare le prestazioni delle gomme supersoft, avvicinando il momento del primo pit stop: il primo a rientrare è Verstappen e anche lui monta gomma bianca, mentre Vettel è costretto a proseguire con gomma gialla e frenato a lungo da Massa. Al 18esimo giro la sosta di Hamilton, al 21esimo giro quella di Rosberg e Raikkonen (tutti e tre con gomma bianca).
Vettel (l’unico a non essersi ancora fermato) prosegue ancora su buoni tempi con gomma gialla, mentre al 22esimo giro Ricciardo si adegua all’ordine di scuderia e fa passare Verstappen in quarta posizione (ritmo superiore in questa fase). Al 28esimo giro arriva per il tedesco il decadimento della prestazione, al 32esimo il rientro ai box per montare anche lui gomma media, rientrando in sesta posizione, (alle spalle anche di Raikkonen).
La gara sul piano delle emozioni finisce per cristallizzarsi in questa fase, con le Mercedes e la Red Bull su tempi simili e le Ferrari leggermente più lente; l’unico vero duello è quello fra Verstappen e Rosberg (ancora loro!) con l’olandese che tallona il tedesco per il secondo posto salvo poi rallentare per non surriscaldare la monoposto.
Al 45esimo giro Raikkonen è costretto a rientrare e cambiare ancora le gomme per un problema tecnico, poi Ricciardo deve tornare ai box per il cedimento delle proprie gomme medie (50 giri di utilizzo), venendo scavalcato da Vettel in quarta posizione: entrambi adesso provano la rimonta sul terzo posto di Verstappen, con l’aggancio che arriva a 4 giri dalla fine. L’olandese resiste all’attacco buttando fuori pista la Ferrari e i commissari si mettono al lavoro per una eventuale penalità.
Al penultimo giro, Ricciardo tenta su Vettel l’attacco in frenata a ruote bloccate (con contatto), ma Vettel resiste. Verstappen chiude terzo al traguardo ed esulta in faccia a Vettel, furioso con lui e con i commissari, che poi ristabiliscono la situazione.