Contenuti, scintille e qualche colpo basso. No, questa volta il confronto tra il premier Renzi e il sostenitore del “no” non è stato impari. Alla sinistra di Mentana non sedeva un accademico introverso e compassato come Zagrebelsky, ma un grande protagonista della Prima Repubblica come Ciriaco De Mita. Per Renzi, questa volta, è stata molto, ma molto più dura avere la meglio.
Sempre che ci sia realmente riuscito, perché a leggere i tanti commenti in rete, la sensazione comune è quella di un pareggio. Agli spot del premier “rottamatore” si sono contrapposte le astuzie retoriche del vecchio democristiano. È chiaro che non tutto è filato liscio durante il duello di La 7, ma in fin dei conti è proprio questo che ci si attende da un confronto politico.
Quando Renzi ha ricordato i “nulla di fatto” delle tre commissioni presiedute da De Mita per la riforma costituzionale e gli oltre 35 anni di fallimenti, il leader Dc ha sottolineato come i “successi” dell’attuale maggioranza si poggino stabilmente su ciò che in passato aveva portato a spaccature.
De Mita ha definito la riforma come frettolosa, poco motivata, portata avanti senza un reale confronto parlamentare nonostante le numerosissime votazioni. Tra gli argomenti del politico campano, il presunto autoritarismo del leader democratico: “Non sono mica del Pd che parli solo tu, sei un po’ autoritario.“.
“Ho l’impressione, presidente, che non abbia letto la riforma“, prova a colpire il sempre vivace Renzi alla prima sbandata dell’avversario (a proposito della fiducia posta sulla riforma). De Mita, dal canto suo, replica: “È una riforma fatta a maggioranza, i costituenti facevano proposte larghe, qui prima si trova la maggioranza poi si scrive la norma”.
Mentana ha mantenuto l’aplomb da padrone di casa restando nell’ombra e al contempo assicurandosi che il dibattito non fosse avvelenato dai toni spesso molto aspri. Come nel caso della stoccata di Renzi che ha ricordato i recenti cambi di casacca di De Mita. La replica è stata veemente (De Mita ha 88 anni): “Questa è una volgarità assoluta“. A Mentana non è rimasto che mandare la pubblicità col sorriso tra le labbra, consapevole che la sua trasmissione stava finalmente funzionando.