“Il nostro destino non è litigare al nostro interno ma cambiare l’Italia. E farlo adesso!”. Con queste parole Matteo Renzi ha preso la parola sul palco della manifestazione Pd per il “sì” al referendum. “In questi mesi abbiamo avuto discussioni e qualche litigio di troppo. Certo le riunioni in streaming sono belle ma molto meglio è tornare ad abbracciarsi in piazza”, ha aggiunto.
Per il premier “referendum è alternativa tra passato e futuro“. “Il referendum sulla riforma costituzionale è una scelta tra futuro e passato. Non abbiamo bisogno di gente che dice no a tutto, no all’Expo, alla Tav, al futuro, a tutto ciò che rappresenta l’Italia. Dobbiamo raccontare cos’è il nostro sì”, ha detto il presidente del Consiglio a cospetto di una Piazza del Popolo non certo gremita.
“Dobbiamo anche essere in condizioni di capire che questo referendum è l’alternativa tra il futuro e il passato, tra una proposta per il Paese e un compromesso ‘alla meno’ – continua Renzi – Una grande occasione per l’Italia per poter guardare al domani con un briciolo di speranza in più“.
La legge elettorale non sia un alibi: “La legge elettorale è stata per settimane il tema di discussione e voi sapete che secondo me è un tema ingiusto perché a mio giudizio questa legge va bene, ma compito di chi fa politica è farsi carico di altri. E allora non abbiamo aperto ma spalancato le porte sulla legge elettorale. Siamo pronti a cambiarla”.
“Il punto non è più questo – puntualizza quindi Renzi – ma è se vogliamo continuare a guardare soltanto la nostra storia o ci va di parlare finalmente del futuro del Paese”. Sul premier ungherese Orban non si usano mezzi termini: “Si sciacqui la bocca prima di parlare dell’Italia”.
“Voglio dire a Orban che l’Italia non è solo tra i Paesi contributori ma si è messa in gioco per garantire la libertà a chi l’aveva perduta. Si sciacquino la bocca prima di parlare dell’Italia e mi stupisce non sentire gli altri partiti. No a fiscal compact in trattati Ue“.
Il premier ha proseguito parlando di Europa: “Noi non accetteremo mai di inserire il fiscal compact nei trattati, se ne facciano una ragione. Si torni a crescita e innovazione. Non accettiamo l’idea di egoismo chiamata Europa. L’Europa sembra aver perso l’anima, ha perso gli ideali di Ventotene. Vi chiedo di fare una battaglia che non è demagogica e populista contro l’Europa ma per restituirle l’anima”.
Le altre voci. Speranza: “Non ho partecipato alla manifestazione del Sì a piazza del Popolo perché ho un’opinione diversa sul referendum. Inutile che si faccia finta di non vedere che una parte significativa degli elettori del Pd non era in piazza perché pensa di votare No. Anche quella parte va rispettata o il rischio è che non si sentirà più a casa nel Pd”.
Boschi: “I protagonisti oggi sono loro, i tanti del Pd arrivati in piazza da tutta Italia. C’è tanta voglia di esserci, è un bel giorno di festa”. Renzi solo? “È con le migliaia di persone in piazza oggi, la gente del Pd che è qui e interviene dal palco per dire che siamo più forti con le riforme e per dire che vogliamo cambiare l’Europa”.
“Sono qui con le mie convinzioni ad una manifestazione del mio partito. Mi rendo conto che il sentiero del dialogo c’è ma è stretto. Fino alla fine spero in un accordo”, ha detto Gianni Cuperlo arrivando in piazza del Popolo alla festa del Pd per il Sì al referendum.
Foto da Twitter.