Un’operazione antiterrorismo ha interessato il Nord Italia. I carabinieri del Ros, coordinati dalla procura distrettuale antiterrorismo di Genova, hanno compiuto diverse perquisizioni nelle province di Savona, Milano e Torino.
In manette sono finiti tre nordafricani: due egiziani e un algerino che avevano giurato fedeltà all’Isis e almeno uno di loro era ormai in grado di fornire supporto logistico, dall’Italia e via Internet, a chi voleva partire per la Siria.
L’indagine è iniziata da un pizzaiolo egiziano residente a Finale Ligure in provincia di Savona, che è stato arrestato, spostandosi poi a Cassano d’Adda (Milano) e Tradate (Varese).
Delle due persone fermate in Lombardia, uno viene considerato una sorta di reclutatore mentre l’altro è una figura ritenuta ‘minore’. I fermati erano in contatto fra loro e sono tutti accusati di associazione con finalità di terrorismo.
Allo scopo di dissimulare l’adesione all’ideologia più radicale, spiegano gli investigatori, alcuni indagati avevano volutamente conformato il proprio atteggiamento e le proprie abitudini in modo tale da evitare riferimenti anche solo velatamente religiosi o di appartenenza al mondo islamico. L’opera di propaganda e proselitismo era svolta esclusivamente online: non solo attraverso canali riservati ma, spesso, ricorrendo a pseudonimi e account fittizi, anche sui più diffusi social media. Il materiale divulgato a numerosi contatti era in parte direttamente ottenuto da al-HayatMedia Center, organo di propaganda ufficiale dell’autoproclamatosi Stato Islamico.