È finalmente arrivata la lettera della Commissione europea con la quale si chiedono chiarimenti all’Italia circa la Manovra 2017. A confermarlo è lo stesso ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “È arrivata, è assolutamente normale per noi e gli altri Paesi che l’hanno ricevuta”.
“Ci vengono chieste delucidazioni su aspetti centrali delle misure, in particolare terremoto e migranti”, ha aggiunto Padoan. “La manovra sarà mantenuta. Le spese per terremoto e migranti non sono solo italiane, ma europee e sono il motivo principale per cui il deficit nel 2017 sarà al 2,3 percento”.
Il ministro dell’Economia poi puntualizza: “Se non ci fossero state sarebbe a meno del 2%. Le spese del terremoto sono assolutamente monitorate. La manovra è in ritardo per le novità tecniche: abbiamo una nuova legge di bilancio e il personale del ministero è al lavoro per calarci le misure. Il lavoro è più lungo“.
Ma per l’Ue ci sono delle scadenze. L’Italia deve infatti rispondere ai chiarimenti sulle cifre del Dbp (Documento programmatico di bilancio) “entro giovedì sera 27 ottobre“. Lo si legge nella missiva inviata a Roma e anche ad altri sei Paesi: Belgio, Cipro, Spagna, Portogallo, Finlandia e Lituania.
Oltre all‘ammontare delle uscite per migranti e il terremoto dello scorso agosto incluse nel Dbp e considerate ‘spese straordinarie’, la Commissione punta il dito anche contro “il cambiamento pianificato nel saldo strutturale per il 2017” che è “negativo e ben al di sotto dello 0,6% del Pil o più raccomandato dal Consiglio” lo scorso luglio”.
Il commissario Pierre Moscovici lancia segnali concilianti: “Questa lettera non pregiudica il risultato del dialogo. Questa Commissione non considera il bastone e le punizioni la sua filosofia. In certi casi le nostre analisi preliminari hanno mostrato che servivano chiarimenti e in questo contesto, come previsto dalle norme, ieri abbiamo inviato lettere a 7 stati membri e con spirito di trasparenza abbiamo deciso di pubblicarle