Sono pesanti le accuse contestate a 11 persone di nazionalità nigeriana finite in manette a Catania con l’accusa di aver gestito una tratta di esseri umani dalla Nigeria. Nel dettaglio i reati contestati sono, a vario titolo, associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone con l’aggravante della transnazionalità e sfruttamento della prostituzione.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Catania hanno evidenziato l’esistenza di più organizzazioni criminali con basi operative in Nigeria, in Libia, nella città di Catania, in Campania ed in altre città del Nord Italia che reclutavano in Nigeria giovani donne.
Le ragazze, dopo essere state sottoposte a rito “voodoo” ed avere contratto un debito, venivano trasferite dapprima in Libia, quindi condotte a bordo di imbarcazioni in Italia dove venivano introdotte e ospitate al fine di costringerle ad esercitare la prostituzione.
Questi i nomi degli arrestati: Tina Nosakhare (28 anni), Faby Osagie Idehen (23 anni), intesa “Osaghie”, Cynthia Samuel (24 anni), intesa “Yunise”, Chineyere Marvelous Uyor (27 anni), intesa “Chichi”, Gift Akoro (28 anni), intesa “Pamela”, Toyin Lokiki (31 anni), intesa “Juliet”, Faith Otasowie (30 anni), intesa “Naomi”, Beauty Aidiagbonya (36 anni), David Ewere Omofmwan, 37enne. Albert Agyapong, 40 anni, inteso Capo Albert, Irene Ebhodaghe (44anne) conosciuta come “Mummy Shade”.