Nuova offensiva dei peshmerga su Bashiqa, una ventina di chilometri a sudest di Mosul. L’attacco delle forze curde è supportato dai raid della Coalizione per liberare almeno due villaggi nella zona. Ma l’Isis non sta a guardare e crea una cortina di ferro sulla città. Trincee riempite di petrolio, sostanze chimiche velenose, bambini e donne usati come ‘scudi umani‘ sui tetti della case contro i raid aerei.
Secondo alcune fonti, il fuoco verrà appiccato al greggio nelle trincee non appena le forze curdo-irachene si dovessero avvicinare alla linee difensive dell’Isis. I jihadisti inoltre avrebbero disseminato la città di ordigni artigianali carichi di sostante chimiche nocive capaci di provocare danni ingentissimi alla popolazione.
I comandanti dei peshmerga hanno dichiarato di essere a 9 km da Mosul. Ma parallelamente il Califfato ha scagliato un secondo violento attacco a Rutba, città situata nell’Iraq occidentale, come diversivo per frenare l’avanzata irachena verso Mosul. Il sindaco di Rutba, Imad Meshaal, ha chiesto a Baghdad di inviare rinforzi militari “per salvare la situazione”.
“La guerra chimica è cominciata, molti nostri soldati sono rimasti intossicati. I terroristi useranno tutte le loro armi a disposizione, anche le più sporche. Noi siamo pronti”, ha dichiarato il generale dei peshmerga Sirwan Barzani, lanciando un appello all’Occidente.
Il leader curdo spiega: “Abbiamo un decimo delle munizioni rispetto a quelle a disposizione dei terroristi. Parlate dei peshmerga come eroi, difensori della libertà contro gli islamisti, ma poi non ci date i mezzi per combattere. È come se ci aveste imposto le sanzioni”
“In queste ore drammatiche sono vicino alla intera popolazione dell’Iraq, in particolare a quella della città di Mosul”, ha detto Papa Francesco, dicendosi scosso “dagli efferati atti di crudeltà che da troppo tempo si stanno commettendo contro cittadini innocenti”. Il Santo Padre si è detto “addolorato dall’uccisione a sangue freddo di numerosi figli di quella amata terra, tra cui anche tanti bambini, questa violenza ci fa piangere“.
Intanto il segretario della Difesa statunitense Ash Carter si è recato in visita a Erbil, nel Kurdistan iracheno, per incontrare il curdo Masoud Barzani. Carter si è felicitato “del completo coordinamento tra le forze del governo iracheno e i peshmerga nell’offensiva malgrado le tensioni tra Baghdad ed Erbil”.
“Oltre 4.000 persone sono fuggite dalle zone intorno a Mosul dall’inizio dell’offensiva militare per riconquistare la città”. Lo ha riferito Peter Hawkins, rappresentate dell’Unicef per l’Iraq. “Le condizioni dei bambini in almeno uno dei campi per i rifugiati sono molto, molto precarie”, ha aggiunto.