Ulisse Mazzeo ha confessato a Filippo De Silva di essere suo padre: la notizia ha chiaramente sconvolto l’agente dei servizi segreti. Il boss intanto è andato a prendere un po’ di soldi da un conto corrente e incontra vecchi amici che hanno lavorato sia per i Corda che per i Marchese: “Sono stato io a distruggerli, ho bisogno del vostro aiuto per mettere insieme gli uomini che sono rimasti delle due famiglie, e fare una nuova famiglia, la mia”. Gli uomini dicono che sono i “piccioli” a fare la differenza e Mazzeo risponde che ce ne saranno tanti, a sufficienza per convincere tutti quanti.
Bertinelli sta ancora indagando sul tesoro di Rosy Abate e informa sugli sviluppi sia Anna che il questore Licata. Poi la Cantalupo fa il punto della situazione: “Dobbiamo capire quali gruppi sono rimasti senza padrone”. A Giano però Anna non affida nulla, non si fida del collega. Settembrini non le ha detto quello che è successo con Nigro, su esplicita richiesta di Carlo. “Prenditi ferie, fatti trasferire non è più affar mio”, gli dice Anna.
“Ho distrutto e adesso voglio ricostruire. La Sicilia è cambiata in peggio, la nuova mafia non rispetta più le tradizioni”, dice Ulisse a De Silva. “Sarai tu a comandare quando non ci sarò più, sono tuo padre e mi devi portare rispetto”. Filippo gli dice che è “pazzo”, ma Mazzeo lo invita a pensarci.
Anna va da Nigro in ospedale, vuole vederci chiaro sulla sparatoria e sulla versione che ha dato Giano. Carlo le dice che Settembrini è un bravo poliziotto ma Anna è ancora piena di dubbi.
Uno dei Marchese chiede al boss se si fida di De Silva. “Non si chiama De Silva, si chiama Leone Mazzeo“, gli risponde Ulisse. “Questa è una vita nuova per lui, quella vera”.
Squadra Antimafia 8, settima puntata 21 ottobre 2016
Gli uomini di Mazzeo sono andati in centro messaggi dei Corda per un’intimidazione. La Duomo interviene, ne segue una sparatoria ma qualcuno degli uomini viene fermato e interrogato.
Se da una parte De Silva sta impazzendo tra allucinazioni e incubi, Nigro è troppo preoccupato per la sorte di Patrizia e abbandona l’ospedale.
Nel frattempo Ulisse parla con Patrizia del suo tradimento: “Me l’aspettavo, sei giovane… ma uno sbirro…”, le dice deluso. “Cosa gli hai detto di me?”, le chiede poi. “Ti era accordata con lui per sbattermi in galera o per ammazzarmi? Mi piacerebbe credermi ma hai bisogno di una piccola punizione”.
Mentre Ulisse sta per “insegnare la disciplina” a Patrizia, ovvero torturarla, Filippo entra nella stanza: “Toccala e me ne vado”, gli dice. “Hai proprio il cuore tenero come tua madre”, gli dice Mazzeo.
Nigro torna alla Duomo, si scontra con Giano, gli dice che ha dato a Patrizia un cellulare satellitare e che è convinto che la chiamerà. Settembrini gli dà una settimana di tempo, poi dirà tutto ad Anna.
De Silva, sembra aver cambiato idea e dice a suo padre che vuole vedere che cosa ha intenzione di fare. C’è da fidarsi? Intanto, seguendo le tracce dell’auto che Filippo aveva usato per scappare dal porto dopo l’asta dell’uranio, Sciuto arriva alla sua destinazione, l’orfanotrofio. Anna decide che è il caso di andare a vedere.
Squadra Antimafia 8, settima puntata 21 ottobre 2016
Anna inizia la sua ricerca tra le carte dell’orfanotrofio quando alle spalle la sorprende De Silva. “Sapevi di essere il figlio di Mazzeo?”, gli chiede Anna. “Filippo è morto, Leone ha un grande avvenire davanti. Lo Stato mi ha fatto morire, non mi ha mai meritato”, le dice De Silva/Mazzeo. “Sono venuto per salutarti, la prossima volta non sarò così generoso, alla mia nuova famiglia dispiacerebbe”.
Patrizia riesce a chiamare Carlo ma gli dice che non può scappare da lui. Anna Cantalupo raduna la squadra per aggiornare tutti sulle novità, mentre Caputo riceve una segnalazione su Torrisi e la Ragno. I due però riescono a scappare all’assalto della Duomo; Rachele dopo avverte Saverio: o diventi un killer, oppure ognuno per la sua strada.
De Silva dice a Patrizia che le conviene essere “più carina” con Ulisse, è meglio averlo come alleato che come nemico. “Non ci sarà sempre io a difenderti”, le dice. Rachele invece sta cercando di rimettersi in sesto organizzando una rapina a un furgone porta valori.
Squadra Antimafia 8, settima puntata 21 ottobre 2016
Uno che ha contattato Rachele in realtà è un poliziotto sotto copertura che chiama Giano e lo avverte della rapina. Settembrini parla con Anna, all’inizio è restia, lui prova a dire che la ama ma lei lo blocca. Poi però si convince a seguire la sua soffiata e coinvolge la squadra per capire qual è l’obiettivo dei due.
Insieme al furgone blindato però arriva la Duomo e inizia una sparatoria. Torrisi scappa e il poliziotto sotto copertura lo segue. Rachele lo salva ancora una volta, gambizzando il poliziotto, e poi lo intima: “Ammazzalo o ti ammazzo io”. Torrisi lo uccide sotto gli occhi di Giano. Settembrini poi in centrale se la prende con Anna: “Io l’ho tradito per colpa tua. Non si deve mai dire niente di chi è sotto copertura e invece io l’ho fatto per fare in modo che tu ti fidassi di me! E adesso lui è morto!”, le grida.
De Silva, seguendo le indicazioni del padre, compie una strage all’interno di una famiglia mafiosa rivale. Poi chiede a Ulisse: “Ma quando iniziamo a spacciare, papà?”, facendogli il verso. Lui però gli dice che prima si deve occupare di cose più preziose, ovvero l’uranio che ha tenuto nascosto a tutti. Solo che una nuova asta non si può fare, sarebbe troppo rischioso: “Tu hai la persona giusta”, dice al figlio.
Rosalia va a parlare di Rosy con Mirabella in ospedale: “Se lei nasconde qualcosa proveranno di nuovo ad ammazzarla. Mi dica cosa le ha lasciato Rosy”. L’uomo le dice di tornare a casa sua: “Non sapevi dove cercare”, le dice.
Per Rachele invece la rapina era una prova per testare Torrisi: “Lo sai che adesso che rispondi e che spari mi piaci?”, gli dice. I due finiscono per fare sesso; poi parlano della droga che era in possesso dei Corda e che adesso è alla Duomo. Vogliono riprendersela e sanno chi può essere l’uomo giusto da usare.
Bertinelli torna a casa di Mirabella con Sciuto e nel punto indicato trovano la chiave di un box. Dentro alcune scatole trovano delle foto della famiglia di Rosy: in una foto riconosce sua madre in compagnia del fratello di Rosy.
Giano è andato a trovare la moglie del poliziotto ucciso, quando a puntargli una pistola arriva Rachele Ragno che lo minaccia di uccidere la donna e la figlia se non fa quello che gli ordina: “Tanto tu non hai mai avuto problemi a fare l’infame e a tradire i tuoi amici”. Per Settembrini ancora una posizione scomoda.