Quattordici misure cautelari sono state eseguite dalla polizia di Stato di Trapani nell’ambito di un’operazione denominata ‘Coyote’ che riguarda numerosi pregiudicati di Mazara del Vallo, Castelvetrano e Palermo.
Tra i reati contestati agli indagati, alcuni dei quali già detenuti per altri reati, vi sono una serie di rapine a mano armata ai danni di istituti di credito e gioiellerie, commesse nel Trapanese e ad Ascoli Piceno tra il gennaio e il febbraio del 2016.
“Hanno preso di mira banche, tabaccherie, profumerie, attività di vendita di apparecchiature elettroniche, laboratori di lavorazione di preziosi e diverse abitazioni”, spiega la polizia.
<<< I NOMI DEGLI ARRESTATI >>>
Secondo le indagini il capo della banda è Fabio Comito, palermitano. Era lui insieme ad alcuni amici mazaresi a pianificare i colpi. Comito si relazionava con Giovanni Natalizii anello di congiunzione tra il clan palermitano e quello trapanese.
Il gruppo avrebbe messo a segno diversi colpi tra i quali quello ai danni della gioielleria in via Garibaldi nel comune di Vita (Tp) messo a segno il 9 gennaio e la tentata rapina alla gioielleria in via Itria a Marsala del 3 febbraio.
Si segnala anche la rapina alla filiale dei Monte dei Paschi di Siena a Partanna che fruttò 37 mila euro. Le indagini hanno permesso di sventare alcuni colpi come quello del 5 febbraio in una gioielleria di Ascoli Piceno.