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Corona, il gip respinge l’istanza di scarcerazione | Si continua a indagare sul suo patrimonio

Fabrizio Corona resta in carcere. L’ha deciso il gip di Milano Paolo Guidi a 8 giorni dal suo arresto con l’accusa di intestazione fittizia di beni. È stata quindi respinta l’istanza di scarcerazione presentata dai suoi difensori, i legali Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra.

Anche Francesca Persi, storica collaboratrice di Corona finita in carcere insieme a lui, si è vista bocciare dal giudice milanese l’istanza di attenuazione della misura cautelare. Nell’interrogatorio di garanzia Corona aveva ammesso che il denaro in contanti trovati a casa della Pesi erano “compensi in nero” per le serate nei locali.

Aveva quindi parlato di due conti in Austria e, dunque, non sussistevano più le esigenze cautelari. Per il giudice, però, le esigenze cautelari permangono ancora. “I contanti trovati nel controsoffitto e i 900mila euro in Austria sono frutto del mio lavoro e di quello della società Atena e avevo intenzione di pagare le tasse“, aveva spiegato Corona.

Se per la difesa, tra l’altro, sarebbe ancora in tempo per versare le imposte e non rischiare l’accusa di evasione, per l’accusa Corona non poteva avere tutto quel denaro perché era in regime di affidamento e risultava formalmente solo un semplice collaboratore di Atena pagato con un fisso mensile.

Per eludere le “disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniale”, secondo l’accusa, Corona avrebbe usato Persi come “testa di legno”. “Sembra incredibile che Corona abbia racimolato circa 3 milioni di euro in neanche un anno di tempo”, ha osservato il gip.

 

Redazione

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