È stato condannato 8 anni e 1 mese di reclusione, l’ex manager Fausto Giacchetto, in merito all’inchiesta che avrebbe accertato la distrazione di decine di milioni di fondi destinati alla Formazione pubblica e finita invece nelle tasche di pubblicitari e burocrati.
Condannato anche l’ex presidente dell’ente di formazione professionale, Francesco Riggio, a cinque anni e otto mesi, quattro per Stefania Scaduto, segretaria di Giacchetto, e tre anni e mezzo per l’ex dirigente dell’Agenzia regionale per l’impiego, Rino Lo Nigro. Assolti Concetta Argento, moglie di Giacchetto, assistita dall’avvocato Ida Giganti, e l’ex assessore regionale Luigi Gentile, assistito dall’avvocato Giovanni rizzuti.
Le richieste di condanna erano di dodici anni di carcere per il “re della pubblicità” Faustino Giacchetto, nove per l’ex presidente del Ciapi e attuale deputato Francesco Riggio. Secondo l’accusa il manager sarebbe riuscito a far confluire le risorse della Formazione professionale verso le sue aziende in cambio di una serie di favori nei confronti dei “facilitatori” a cui concedeva vacanze, case in affitto, viaggi e piacevoli serate con escort.
Secondo l’accusa, le aziende di Giacchetto “monetizzarono” quello che l’ente di formazione Ciapi “spendeva per i programmi finanziati dall’Unione europea e che non servirono a formare mai alcun corsista”. Il cosiddetto “sistema Giacchetto” prevedeva, secondo l’accusa “regali e favori a politici” attraverso fatture gonfiate e operazioni immobiliari che gli permettevano di avere liquidità.
Tra i bonifici anche quello da tremila euro fatto alla soubrette Sara Tommasi per cessione dei diritti d’immagine.